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Kuleba alla Nato, non voglio rovinare la festa ma all'Ucraina servono i Patriot

Kuleba alla Nato, non voglio rovinare la festa ma all'Ucraina servono i Patriot

Trentadue ministri degli Esteri alla cerimonia di festeggiamento

BRUXELLES, 04 aprile 2024, 12:32

Redazione ANSA

ANSACheck

Kuleba, dateci subito ogni missile Patriot disponibile © ANSA/AFP

"La Nato oggi è più grande, più forte e più unita che mai". Lo ha detto il segretario generale dell'Alleanza Jens Stoltenberg aprendo la cerimonia di festeggiamento dei 75 anni del Trattato Atlantico con la partecipazione dei 32 ministri degli Esteri alleato. Oltre al segretario generale, sul palco si alternano i ministri degli Affari Esteri di Albania, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia e Slovenia e Belgio (ovvero i nuovi membri sin dalla caduta dell'Urss nonché il Paese ospite).    

"Non credo negli Stati Uniti da soli come non credo nell'Europa da sola", ha aggiunto Stoltenberg. "L'Europa ha bisogno degli Usa per la sua sicurezza e gli Usa, grazie alla Nato, hanno più amici e partner di ogni altra potenza, e questo moltiplica la loro forza", ha aggiunto. "Io credo nell'America e nell'Europa insieme unite nella Nato, perché insieme siamo più forti e più sicuri". "Al principio avevamo 12 membri, oggi siamo 32. Dunque qualcosa di giusto lo stiamo facendo", ha concluso Stoltenberg strappando un sorriso ai partecipanti.

 

"Congratulazioni per l'anniversario della Nato. Ma oggi mi trovo qui sullo sfondo di attacchi continui in Ucraina da parte della Russia, senza precedenti, con droni e missili. Non voglio rovinare la festa per l'anniversario della Nato ma la vita degli ucraini dipende dai missili Patriot, gli alleati ne hanno molti e noi ne abbiamo bisogno, questo sarà il mio messaggio principale di oggi". Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in apertura del Consiglio Nato-Ucraina. "Mi concentro sui Patriot perché sono gli unici in grado di intercettare i missili balistici russi", ha precisato.

Lavrov, 'la Nato vuole istituire l'obbligo di aiuti a Kiev'

La Nato sta cercando di "obbligare" tutti i Paesi membri a sostenere militarmente l'Ucraina per continuare a farle "combattere la Russia". Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, dopo l'avvio della discussione a Bruxelles sulla costituzione di un fondo da 100 miliardi di dollari per il sostegno dell'Alleanza a Kiev. Lo riferisce la Tass. "Ora - ha affermato Lavrov parlando a diplomatici stranieri in una conferenza sull'Ucraina - vogliono trasformare gli aiuti militari volontari in aiuti obbligatori sotto l'ombrello della Nato, per costringere tutti i Paesi membri a firmare la fornitura obbligatoria di finanziamenti e armi al regime di Kiev in base a una rigorosa disciplina solo se continuerà a combattere la Federazione Russa".

Il portavoce di Putin, Mosca-Nato sono al livello di un confronto diretto

Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha dichiarato che "di fatto" le "relazioni" tra Russia e Nato "sono ormai scivolate al livello di un confronto diretto". Lo riporta la Tass. "In effetti - ha proseguito Peskov - i Paesi della Nato, l'Alleanza stessa, è già coinvolta nel conflitto in Ucraina. La Nato continua il suo movimento verso i nostri confini, l'espansione delle sue infrastrutture militari verso i nostri confini", ha affermato il portavoce del Cremlino secondo l'agenzia di stampa statale russa.

Peskov, ha dichiarato che la Nato svolge un ruolo "destabilizzante". Lo riporta la Tass. "Di fatto, la Nato continua a dimostrare la sua essenza, perché è stata concepita come un'alleanza plasmata, formata e gestita dagli Stati Uniti come strumento di confronto, principalmente nel continente europeo", ha affermato Peskov. "A questo proposito, la Nato continua a svolgere le sue funzioni, ma oggi esse non garantiscono in alcun modo la sicurezza, la prevedibilità e la stabilità nel continente e, al contrario, svolgono un ruolo di fattore destabilizzante", ha detto ancora il portavoce del Cremlino secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa statale russa.

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