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Quattro osservatori Onu feriti al confine tra Libano e Israele

Quattro osservatori Onu feriti al confine tra Libano e Israele

Uno di nazionalità libanese, gli altri australiano, cileno e norvegese. Non sono in pericolo di vita

TEL AVIV, 30 marzo 2024, 16:37

Redazione ANSA

ANSACheck

Razzi dal Libano esplosi in Galilea presso Unità aviazione - RIPRODUZIONE RISERVATA

Quattro osservatori Onu della missione di supervisione della tregua Untso sono stati feriti in un raid nel sud del Libano a ridosso della linea blu di demarcazione con Israele. Lo riferiscono all' ANSA fonti della sicurezza libanese, precisando che uno dei 4 è di nazionalità libanese. Gli altri 3 sono di altre nazionalità (un australiano, un cileno e un norvegese, secondo una tv libanese), ma non italiani. Al momento non è stato possibile identificare la fonte dei colpi, se da Israele o dal lato libanese. L'episodio si è verificato nei pressi di Rmeish. I feriti sono stati trasportati in in ospedale e, secondo i medici libanesi che li hanno curati, non sono in pericolo di vita, anche se hanno riportato 'ferite gravi'. 

Fonti della sicurezza libanesi hanno affermato all'ANSA che l'attacco è stato lanciato da un drone che ha seguito il convoglio composto da due veicoli con chiare insegne delle Nazioni Unite. "I tre osservatori e il loro interprete libanese erano scesi dai veicoli nei pressi di Rmeish - affermano le fonti - quando hanno il ronzio del drone e sono rientrati velocemente a bordo dei due fuoristrada". A quel punto, affermano, il drone ha lanciato un missile verso il convoglio Uno dei feriti è stato trasportato d'urgenza in elicottero all'Ospedale Saint George di Beirut. 

La missione Onu schierata in Libano (Unifil) ha confermato il ferimento dei quattro osservatori militaro, specificando che mentre erano in pattuglia a piedi un proiettile è esploso nelle loro vicinanze. Il portavoce di Unifil, Andrea Tenenti, ha comunicato all'ANSA quanto segue: "Questa mattina, quattro osservatori militari di Untso in pattuglia a piedi lungo la Linea Blu sono rimasti feriti quando un proiettile è esploso vicino alla loro posizione, e ora sono stati evacuati per ricevere cure mediche. Gli osservatori Untso supportano Unifil nell'attuazione del nostro mandato".

Unifil, ha detto Tenenti, sta indagando sull'accaduto. "Prendere di mira i peacekeeper è inaccettabile", ha detto Tenenti. "Tutti gli attori hanno la responsabilità, secondo il diritto internazionale umanitario, di evitare di prendere di mira i non combattenti, inclusi i peacekeeper, i giornalisti, il personale medico e i civili. Ripetiamo il nostro appello affinché tutti gli attori cessino gli attuali intensi scambi di fuoco prima che altre persone vengano inutilmente ferite".

L'esercito israeliano nega però ogni responsabilità nell'episodio e afferma di non avere "colpito un veicolo dell'Unifil questa mattina nell'area di Rmeish". Lo ha detto il portavoce militare riferendosi "ad alcuni rapporti" diffusi in questo senso.

L'esercito israeliano ha anche continuato le operazioni all'ospedale Shifa di Gaza City e nei quartieri di al-Qarara e al-Amal di Khan Yunis, la roccaforte di Hamas nel sud della Striscia. Il portavoce militare ha ricordato che allo Shifa sono "stati uccisi uomini armati, sequestrate armi e localizzati siti appartenenti ai gruppi terroristi presenti nell'area". Nel quartiere di al-Amal - ha detto il portavoce - "sono stati uccisi numerosi uomini armati, inclusi alcuni che aveva tentato di attaccare le truppe con ordigni esplosivi".

Secondo quanto riferisce Haaretz, le Forze di difesa israeliane (Idf) stanno creando una zona cuscinetto di sicurezza al confine con la Striscia di Gaza che potrebbe occupare circa il 16% del territorio dell'enclave palestinese. In base a immagini satellitari citate dal quotidiano israeliano, la zona sarà larga circa un chilometro e tutti gli edifici presenti saranno smantellati. 

Gaza, media: Israele propone forza sicurezza araba provvisoria

Durante la sua visita a Washington di questa settimana il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha sollevato la possibilità di istituire una forza militare multinazionale con truppe provenienti da paesi arabi per potenziare la legge e l'ordine nella Striscia di Gaza e scortare i convogli di aiuti umanitari, hanno detto ad Axios due alti funzionari di Israele. "Una mossa del genere costruirà un organo di governo che affronterà il crescente problema di Israele con gli Stati Uniti per quanto riguarda la situazione umanitaria" nell'enclave palestinese, ha detto una delle fonti citate dal sito web di notizie americano.

I due funzionari israeliani ritengono inoltre che una forza multinazionale potrebbe aiutare a stabilire un'alternativa al governo di Hamas nell'enclave palestinese. Gallant avrebbe chiesto il sostegno politico e materiale degli Usa per tale iniziativa negli incontri con il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, il segretario di Stato americano Antony Blinken e il consigliere per la Sicurezza nazionale americano Jake Sullivan.

Secondo i funzionari israeliani la proposta è che una forza araba rimanga nella Striscia di Gaza per un periodo di transizione limitato e sia responsabile della messa in sicurezza del molo temporaneo che gli Stati Uniti costruiranno al largo della costa dell'enclave palestinese e della scorta dei convogli umanitari, in modo che gli aiuti raggiungano la popolazione e non saranno saccheggiati né finiranno sotto il controllo di Hamas. Funzionari militari e della difesa israeliani hanno discusso tale questione nelle ultime settimane con rappresentanti di tre paesi arabi compreso l'Egitto, ha detto ad Axios una delle sue fonti. "Ci sono progressi nel promuovere questa iniziativa sia in termini di volontà dell'amministrazione Biden di discuterne, sia in termini di apertura dei paesi arabi all'idea", ha spiegato. 

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