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Bagno di folla per Bolsonaro, 'sono un perseguitato'

Bagno di folla per Bolsonaro, 'sono un perseguitato'

Decina di migliaia in piazza a San Paolo. 'Il male non dura per sempre, lavoriamo per la libertà'

SAN PAOLO, 26 febbraio 2024, 09:57

Patrizia Antonini

ANSACheck

Bagno di folla per Bolsonaro, 'sono un perseguitato ' © ANSA/AFP

Bagno di folla per Bolsonaro,  'sono un perseguitato ' © ANSA/AFP
Bagno di folla per Bolsonaro, 'sono un perseguitato ' © ANSA/AFP

   "Il Brasile prima di tutto. Il Brasile su tutto". L'ex presidente di destra, Jair Bolsonaro, ripete ancora e ancora lo slogan, prima di salutare le decine di migliaia di sostenitori adoranti, arrivati da ogni parte del Paese, per dimostrargli una volta in più che non è solo, che nonostante tutte le inchieste e le accuse, può ancora contrare sul loro appoggio. "L'esercito di Dio" lo definisce l'ex primeira dama, "uomini e donne che cercano la libertà".

    L'immagine del serpentone verde-oro, punteggiato dalle bandiere di Israele, che affolla l'Avenida Paulista è impressionante, e restituisce l'immagine di un Paese ancora spaccato, un riflesso perfetto dei sondaggi che rivelano come la polarizzazione a più di un anno dalle elezioni continui a dominare la scena politica nel gigante sudamericano.

Video Brasile, in decina di migliaia a San Paolo per Bolsonaro

 

    "Sono un perseguitato", si sfoga il leader sovranista. "Lo sono stato quando ero il capo dello Stato e oggi lo sono ancor di più" insiste, spiegando di non aver mai ordito ai danni della democrazia. "Hanno detto che volevo fare un golpe. Cos'è un golpe: armi, cospirazioni, portare imprenditori e classe politica dalla propria parte - interroga -. Niente di questo è stato fatto. Lo dicono in base alla bozza di un decreto per lo Stato di difesa. Ma quale golpe? Usando la Costituzione? Ma santa pazienza, è il Parlamento che decide in questi casi".

    Senza contraddittorio, dalla sua tribuna popolare, e forte della presenza di governatori e parlamentari, Bolsonaro sembra un fiume in piena. "C'è chi sa che potrei parlare", avverte il sovranista, ma "ciò che voglio è un momento di pacificazione. Poter vivere in pace" e invoca un'amnistia" per quanti hanno assaltato i palazzi della democrazia l'8 gennaio del 2023. "Chi ha saccheggiato e devastato, cosa che non condividiamo, è giusto che paghi" ma le pene attuali "vanno oltre ogni ragionevolezza", blandisce.

    Nel suo discorso, Bolsonaro evita di chiamare per nome i suoi avversari, limitandosi a parlare di un "male che non durerà per sempre". "Possiamo fare ancora molto per la nostra patria. La libertà è il bene principale, ma è come un grande amore, ce ne dobbiamo prendere cura ogni giorno" sollecita.

    Perché, riassume indicando la direzione: "questa piazza è fotografia della determinazione dei brasiliani. E noi non vogliamo il socialismo, non possiamo ammettere il comunismo. Non vogliamo l'ideologia di genere. Siamo per il rispetto della proprietà privata e per la possibilità di difendere la nostra vita. Ma dobbiamo lavorarci su".

    Poi Bolsonaro, l'ineleggibile, privato del passaporto e a rischio di un arresto, saluta i sostenitori con una preghiera, certo di aver dato la prova di forza che cercava. Un capitale che il leader di destra potrebbe tentare di spendere anche come scudo, per evitare il carcere, pena il deflagrare di nuovi disordini. Un successo che non suona come una buona notizia per il capo di Stato, Luiz Inácio Lula da Silva, ancora nella bufera dopo la crisi diplomatica con Israele, mentre all'orizzonte ci sono le elezioni amministrative di ottobre, che vedranno la contesa di poltrone chiave, dal sindaco di Rio de Janeiro a quello di San Paolo, e considerate un importante banco di prova per le presidenziali del 2026. 
   

L'appoggio di Milei dall'Argentina

   Il presidente dell'Argentina, Javier Milei, ha condiviso sui social messaggi di sostegno all'ex presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, e di condanna dell'attuale presidente, Luiz Inacio Lula da Silva, per aver paragonato l'azione di Israele nella Striscia di Gaza a
quella di Adolf Hitler contro gli ebrei.

   "Lula è a favore di Hamas. Bolsonaro è a favore di Israele.
Fine", dice uno dei messaggi condivisi.

   In un altro tweet condiviso si diceva che l'evento pro-Bolsonaro realizzato ieri a San Paolo - dove avrebbero partecipato circa 600mila persone, secondo le stime della segreteria alla Pubblica sicurezza locale - è stata una mobilitazione del popolo brasiliano "contro l'autoritarismo di Lula e le molestie e la persecuzione dell'opposizione". Un messaggio condiviso da Milei ha poi descritto il discorso di Bolsonaro come "un discorso storico" e in difesa della libertà.

   Il leader ultraliberista - che sabato è intervenuto alla Conferenza dei conservatori americani (Cpac) nel Maryland - ha inoltre condiviso un messaggio in cui si precisa che ieri è stata definita "la direzione della politica in Brasile e la resistenza contro la dittatura di Lula da Silva".

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