La protesta dei trattori punta su Roma. "Nei prossimi giorni - annuncia il leader della rivolta degli agricoltori Danilo Calvani - ammasseremo i trattori fuori dalla città. Non ci saranno blocchi, ma sicuramente disagi: ci aspettiamo migliaia di adesioni da tutta Italia". Ma un assaggio di quanto potrà accadere c'è già stato in questi giorni e continua con i blocchi da Milano a Crotone così come in Sardegna. Da martedì a Milano centinaia di agricoltori con una settantina di mezzi protestano alle porte di Milano al casello di Melegnano.
Traffico autostradale bloccato per le proteste in Valdichiana così come in Valdisangro. A Cagliari è andata in scena la terza notte di clacson e fumogeni. "Faremo tanti presidi - spiega Calvani a proposito delle proteste in arrivo nella Capitale - Ho già fatto accordi con le questure. Questo ci viene concesso tranquillamente". Ma i sindacati vanno all'attacco e chiedono di vigilare. "Salvini e Lollobrigida - accusa il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri - erano molto attenti quando Cgil e Uil facevano gli scioperi generali, ora sono distratti o sono all'estero; i trattori stanno per bloccare strade e autostrade ma non si è sentita una battuta sul fatto che ci sono delle regole".
Il centrodestra intanto replica alle proteste tornando a mettere sotto accusa le politiche della Commissione. "E' una manifestazione di un disagio - dice il ministro Pichetto Fratin - che c'è nei confronti di scelte della Commissione Europea che non corrispondono agli interessi di tutti i Paesi, probabilmente di alcuni". "Io condanno sempre la violenza - sottolinea il ministro Antonio Tajani - però bisogna capire qual è la causa del gravissimo malessere che c'è nel mondo agricolo e nel mondo industriale. Una politica di lotta al cambiamento climatico esclusivamente ideologica".
Sullo sfondo il prossimo confronto europeo e i nuovi equilibri che ne potrebbero scaturire. "Solidarietà alla protesta dei trattori - dice Matteo Salvini - li invito a limitare il disagio sul traffico perché significa danneggiare altri lavoratori. Sono arrabbiati con un'Europa che vorrebbe pagarli per non produrre, per non allevare, per non seminare, per non raccogliere, questa è l'Europa che noi vogliamo cambiare".
La Lega, infatti, ribadisce la propria linea: "gli ultimi sondaggi mostrano chiaramente che i gruppi di centrodestra - dicono fonti leghiste dell'Eurocamera - uniti, potrebbero rappresentare la prima forza al Parlamento europeo: questo consentirebbe di far cambiare completamente rotta a Bruxelles e rimediare ad anni di disastri targati Von der Leyen e soci".
Ma nel governo si ragiona anche su possibili interventi. Una ipotesi su cui starebbe lavorando il governo - fa sapere il capogruppo di FdI all'Europarlamento Carlo Fidanza - è quella di limitare la fine dell'esenzione dall'Irpef per i redditi dominicali e agrari "soltanto a chi ha grandi estensioni". E si ragiona sulla possibilità di un emendamento in questo senso al decreto Milleproroghe in discussione alla Camera. Ma d'altra parte l'esecutivo rivendica quanto già fatto per il settore con l'aumento dei fondi complessivi nella manovra di bilancio.
Dalla maggioranza si osserva inoltre come il costo totale dell'esenzione Irpef, 250 milioni, fosse molto oneroso per lo Stato rispetto all'effettivo ricasco soprattutto su medie e piccole imprese. Insomma, si procederà solo se verranno effettivamente reperite le risorse necessarie. Intanto al ministero dell'Agricoltura si è riunito il tavolo tecnico sulla Pac con il ministro e le associazioni di categoria. Nuova riunione la prossima settimana. Quando a Roma potrebbero essere scesi i trattori.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA