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Tajani in Israele, 'i 2 Stati unica via per la pace'

Tajani in Israele, 'i 2 Stati unica via per la pace'

'Il governo di Gerusalemme non è entusiasta ma non demordiamo'

GERUSALEMME, 25 gennaio 2024, 23:30

Massimo Lomonaco

ANSACheck

Antonio Tajani con il presidente palestinese Abu Mazen - RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonio Tajani con il presidente palestinese Abu Mazen -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Antonio Tajani con il presidente palestinese Abu Mazen - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pieno sostegno ad Israele, ma nel futuro della regione c'è solo la soluzione dei 2 Stati. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha tenuto salda la posizione che l'Italia condivide con gli Usa e l'Europa e lo ha ribadito in tutti i suoi incontri in Israele e con il presidente palestinese Abu Mazen, insistendo che quella è l'unica possibilità per uscire dalla crisi di Gaza e costruire un futuro di pace. Il titolare della Farnesina si è detto poi d'accordo con un cessate il fuoco nella Striscia se domani la Corte dell'Aja dovesse ingiungerlo a Israele, "a patto - ha precisato - che non sia una proposta contro Israele e che da Hamas non arrivino più razzi". "Sosteniamo con forza le azioni del governo israeliano - ha detto Tajani al presidente dello Stato ebraico Isaac Herzog, al premier Netanyahu e al suo omologo Katz, che lo ha definito "un vero amico di Israele" - contro le organizzazioni terroristiche e parallelamente vogliamo affrontare con i nostri amici israeliani la preparazione per un ritorno al confronto politico e diplomatico". Ma, ha aggiunto, occorre "individuare immediatamente un percorso politico per evitare che gli attuali scontri" si ripetano e si allarghino nella regione. E questo non può che portare "inevitabilmente alla soluzione a 2 Stati".

Tajani, che ha incontrato alcuni familiari degli ostaggi ancora a Gaza, ha ammesso che in questo momento la parte israeliana "certamente non è entusiasta della proposta", ma "non bisogna demordere". L'obiettivo, ha poi ripetuto ad Abu Mazen, è quello di "un vero Stato palestinese che possa vivere in pace con lo Stato israeliano, rispettando le esigenze di sicurezza di Israele". L'Italia, insieme all'Europa, è pronta a fare la sua parte nella ricostruzione come ha chiesto Abu Mazen, ma "non un euro né un dollaro dovranno andare ad Hamas. Vogliamo aiutare il popolo palestinese, non Hamas, che usa i soldi per fare la guerra".

Sugli interventi immediati, il vicepremier ha ricordato che l'Italia "sta continuando con la sua nave ospedale a curare i bimbi palestinesi feriti" ed è pronta, con l'autorizzazione di Israele per farli uscire da Gaza, "a curare nel nostro Paese un centinaio" di quei bambini. Mentre sul nodo dello stop alle armi ad Israele, Tajani ha ribadito che "c'è una legge che vieta di venderle ai Paesi in guerra, non è un scelta punitiva nei confronti di Israele o una posizione politica". Sull'altro focolaio di guerra al nord di Israele, il sud del Libano (dove Tajani ha fatto tappa mercoledì), il ministro si è fatto intermediario di messaggi tra Beirut e il governo di Gerusalemme. "In quella zona - ha chiarito - è importante mantenere una distanza di sicurezza fra l'esercito di Israele ed Hezbollah. Il negoziato - ha aggiunto - deve procedere nonostante questa fase di guerra a Gaza, Il messaggio a tutte le parti coinvolte in questo scenario è che non c'è alternativa ad un percorso di pace, da avviare immediatamente".

Alla vigilia del Giorno della Memoria, il ministro si è recato infine a Yad Vashem, dove ha denunciato che "la Shoah è stata la pagina più buia della civiltà europea. La memoria è un dovere. Nel momento in cui vediamo il risorgere del virus dell'antisemitismo sono qui per dire a voce alta: non c'è posto per l'antisemitismo in Italia e in Europa". 

Il ministro degli Esteri Tajani ha incontrato in serata il premier israeliano Benyamin Netanyahu al ministero della Difesa a Tel Aviv. Il faccia a faccia è durato 35 minuti e ha chiuso la missione del titolare della Farnesina nella regione. "Al primo ministro israeliano Netanyahu - ha scritto su X il ministro degli Esteri - ho chiesto il rafforzamento delle iniziative umanitarie per i civili palestinesi e offerto l'impegno del Governo italiano per la ricostruzione. Per l'Italia la soluzione 'due popoli, due Stati' è l'unica via per un futuro di pace e sviluppo per i popoli israeliano e palestinese".

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