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Il presidente russo Vladimir Putin è in Cina, bilaterale con Xi

Il presidente russo Vladimir Putin è in Cina, bilaterale con Xi

Parteciperà al Belt and Road e vedrà il suo omologo Xi. Oggi i due hanno incontrato Orban

PECHINO, 19 ottobre 2023, 07:09

Redazione ANSA

ANSACheck

Putin e Xi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Putin e Xi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Putin e Xi - RIPRODUZIONE RISERVATA

E' in corso nella Grande sala del popolo di Pechino il bilaterale tra i presidenti cinese Xi Jinping e russo Vladimir Putin. "I nostri due Paesi hanno approfondito la fiducia politica reciproca e mantenuto uno stretto ed efficace coordinamento strategico", ha affermato Xi citato dai media cinesi. "Il nostro volume di scambi bilaterali ha raggiunto un livello record e si sta avvicinando all'obiettivo di 200 miliardi di dollari", ha osservato ancora nel resoconto della Cctv.

Xi ha chiesto a Putin più sforzi congiunti da parte di Pechino e Mosca per "salvaguardare l'equità internazionale" e la "giustizia". Nelle battute iniziali del loro bilaterale, hanno riferito i media statali di Pechino, Xi ha salutato con favore gli sforzi per "uno stretto ed efficace coordinamento strategico" tra i due Paesi.

La Russia e la Cina, "come la maggior parte dei Paesi, condividono il desiderio di una cooperazione paritaria nel mondo", aveva detto in precedenza Putin  intervenendo alla cerimonia di apertura del forum sulla Belt and Road Initiative (Bri). Il leader del Cremlino ha dedicato gran parte del suo discorso lodando la Cina e il suo successo nell'ambito della Bri. "Quando iniziamo qualcosa di grande, ci aspettiamo che abbia successo, ma considerando la scala globale, è difficile aspettarsi che tutto vada bene. I nostri amici cinesi lo hanno fatto", ha detto lo zar. 

L'aereo di Putin era atterrato all'aeroporto di Pechino intorno alle 9:30 locali (le 3:30 in Italia). Quella del leader russo è la sua prima missione presso una grande potenza globale dal mandato d'arresto emesso nei suoi confronti dalla Corte penale internazionale per presunti crimini di guerra in Ucraina. 

 

   Quest'anno Pechino ha mediato un'intesa tra gli ex nemici regionali Iran e Arabia Saudita, tornati ad avere relazioni normali dopo un
decennio di aspre tensioni. L'inviato speciale cinese Zhai Jun sarà in settimana in Medio Oriente per spingere per un cessate il fuoco e colloqui di pace, secondo quanto ha annunciato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi

    Gli osservatori si aspettano poche sorprese dalla visita del leader russo in Cina, considerando l'incontro con Xi piuttosto come un gesto simbolico di sostegno di Pechino a Mosca: interessanti, tuttavia, saranno i segnali sulla stretta dipendenza russa economica e diplomatica verso il Dragone. Oltre alla guerra contro l'Ucraina, tra i dossier nell'agenda dei due leader c'è anche il conflitto tra Israele e Hamas, su cui Putin punta a rompere l'isolamento internazionale proponendosi come mediatore, visti i rapporti vantati con i leader del mondo islamico. La Cina, come la Russia, ha un rapporto stretto con l'Iran, dove la leadership clericale sostiene sia Hamas sia Hezbollah, il gruppo militante libanese che potrebbe aprire un secondo fronte contro Israele.

 

Orban vede Putin 'Mantenere la cooperazione'

    A Pechino, Putin ha incontrato il primo ministro ungherese Viktor Orban. Le relazioni della Russia con molti Paesi europei vengono "mantenute e sviluppate"  nonostante le sanzioni e "uno di questi Paesi è l'Ungheria", ha detto il presidente russo.

    Da parte sua, Orban ha scritto su Facebook che "oggi in Europa tutti si chiedono se ci sarà un cessate il fuoco in Ucraina. Anche per noi ungheresi, la cosa più importante è che l'ondata di rifugiati, le sanzioni e la guerra nel nostro Paese vicino finiscano". Secondo quanto riferito dal portavoce di Orban su X, i due leader hanno discusso anche della "cooperazione russo-ungherese
nei settori dell'approvvigionamento di gas e petrolio e dell'energia nucleare".

   L'Ungheria "cerca di salvare tutto ciò che può" nei rapporti con la Russia, ha detto il premier ungherese, secondo il quale il suo paese "non ha mai voluto lo scontro con la Russia. Al contrario, il nostro obiettivo è sempre stato quello di stabilire ed espandere i contatti reciproci, e ci siamo riusciti. Tuttavia, a causa dell'operazione militare e delle sanzioni, le nostre relazioni hanno sofferto molto".

   "Siamo interessati a mantenere la cooperazione non solo a livello di comunicazione, ma anche a livello economico, finché ciò sarà possibile", ha continuato Orban, ringraziando la  società statale russa per l'energia atomica Rosatom, che in Ungheria sta costruendo una centrale nucleare, e Gazprom per il fatto che l'azienda continua a rispettare i contratti esistenti. "Siamo quindi riusciti a salvare molto di quello che abbiamo realizzato, a nessuno piace vedere vanificati i risultati del suo lavoro ottenuto in passato per ragioni di cui non ha colpa".

Xi e il premier ungherese

      Il presidente cinese Xi ha espresso apprezzamento al premier ungherese Orban, per "aver a lungo aderito a una politica amichevole verso la Cina" e per "aver sostenuto attivamente la costruzione congiunta della Belt and Road Initiative", la Nuova Via della Seta che festeggia quest'anno il decennale. Le parti, ha detto Xi nel bilaterale di Pechino a margine del terzo forum Bri che questa sera avrà la cena di gala e domani la cerimonia d'apertura, "dovrebbero lavorare per completare e far funzionare nei tempi previsti la ferrovia Budapest-Belgrado".

   La Cina, ha aggiunto Xi nel resoconto dei media statali, è pronta ad aumentare le importazioni dei prodotti agricoli di alta qualità
dall'Ungheria: Il presidente cinese si è detto pronto a collaborare con l'Ungheria "per continuare a guidare la cooperazione tra Pechino e i Paesi dell'Europa centrale e orientale nella giusta direzione e per promuovere la serie di progressi costanti e sostenuti nelle relazioni tra Cina ed Europa" più in generale.

    Il leader cinese ha anche espresso apprezzamento per la partecipazione di Orban a tutti e tre i forum Bri finora organizzati da Pechino, a partire dal primo del 2017 per passare al secondo del 2019 e fino all'ultimo che avrà domani la sua giornata più importante. 

 

 

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