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Ucraina: Blinken, riconquistate oltre metà terre prese da Russia

Ucraina: Blinken, riconquistate oltre metà terre prese da Russia

Kiev: Mosca può permettersi la guerra al massimo fino al 2026. Gli alleati a Zelensky: 'Possiamo aiutare Kiev e Israele'

BRUXELLES, 12 ottobre 2023, 11:20

Redazione ANSA

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Kharkiv, Ucraina - RIPRODUZIONE RISERVATA

Kharkiv, Ucraina - RIPRODUZIONE RISERVATA
Kharkiv, Ucraina - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Ad oggi l'Ucraina ha riconquistato più della metà del territorio preso dalla Russia dal 2022", afferma il segretario di Stato americano Antony Blinken. "Le armi e le attrezzature annunciate oggi contribuiranno a sostenere i progressi dell'Ucraina e a creare ulteriore slancio", ha aggiunto Blinken ieri sera in un post sul suo account X. Il Dipartimento della Difesa americano ha annunciato un nuovo invio di armi a Kiev da 200 milioni di dollari. Nel pacchetto ci sono missili Aim-9M per la difesa aerea, munizioni per Himars, colpi d'artiglieria e armi leggere con oltre 16 milioni di munizioni. "Gli Stati Uniti sono impegnati a collaborare con gli alleati per fornire all'Ucraina ciò di cui ha bisogno per difendersi sul campo di battaglia. L'amministrazione Biden invita il Congresso a rispettare il suo impegno nei confronti del popolo ucraino approvando ulteriori finanziamenti", si legge in un comunicato del Pentagono. 

La Russia può permettersi di rimanere in guerra con l'Ucraina al massimo fino al 2026: Mosca dispone di risorse umane sufficienti per molto tempo, ma problemi di tipo economico e tecnologico limiteranno le sue capacità belliche. Lo ha detto il capo dell'intelligence militare ucraina, Kirilo Budanov, in un'intervista a Ukrainska Pravda. "Dal punto di vista economico, la Russia può permettersi (la guerra) senza problemi fino al 2025 - ha affermato Budanov -. In termini di quantità di equipaggiamento, durerà al massimo fino al 2026. Forse un po' prima, perché il ritmo di rinnovo degli equipaggiamenti che si registra attualmente non è così elevato".
Rispondendo poi a una domanda su una possibile terza guerra mondiale alla luce dei conflitti in corso, il capo dell'intelligence militare ucraina ha risposto: "Questa è la mia valutazione soggettiva: sulla base della totalità della geografia, vediamo diversi conflitti che a prima vista sembrano regionali, ad eccezione dell'Ucraina, ma sono tutti collegati dagli stessi Paesi coinvolti in questi processi. Quindi sì, dopo tutto credo che ci stiamo avvicinando alla guerra globale abbastanza rapidamente". 

Zelensky alla sede della Nato
Un eventuale sostegno dell'Occidente a Israele non fiaccherà gli aiuti dell'Alleanza Atlantica all'Ucraina. Volodymyr Zelensky voleva sentirselo dire di persona. Dalla Romania, martedì sera, è volato a Bruxelles, direzione quartier generale della Nato. Una visita a sorpresa, quella del presidente ucraino, che per la prima volta è entrato nel cuore dell'organizzazione che da 600 giorni è al suo fianco nella guerra contro Mosca. Lì, il leader di Kiev ha partecipato al Gruppo di Contatto per l'Ucraina, ribadendo le sue priorità militari: più aiuti, soprattutto più sistemi di difesa aerea, in vista dell'inverno. "Forniremo ciò che è necessario, la battaglia dell'Ucraina è la nostra", è stata la rassicurazione di Jens Stoltenberg. Lo spettro di un conflitto allargato in Medio oriente non poteva che essere il convitato di pietra della due giorni di vertici organizzata alla Nato. Prima quella del Gruppo di Contatto, poi il Consiglio Nato-Ucraina, infine la riunione dei ministri della Difesa dell'Alleanza, prevista per domani. Lo stesso Zelensky ha esortato "i leader del mondo a non lasciare la popolazione israeliana da sola". "Comprendiamo cosa significhi. Ricordo i primi giorni della nostra guerra su larga scala iniziata con attacchi terroristici dalla Bielorussia", ha sottolineato il leader ucraino, secondo il quale Mosca "ha ancora risorse per intromettersi nella guerra in Medio Oriente". Poi Zelensky è passato al cuore della sua missione: tornare a catalizzare l'attenzione sull'invasione della Russia.

Video Israele, Zelensky: 'L'Occidente sostenga chi e' vittima di attacchi'

 

 "La guerra è alla fase finale, la più dura. Dobbiamo aumentare la pressione militare su Mosca senza darle pause", ha sottolineato, riprendendo un concetto che aveva già messo sul tavolo del vertice della Comunità politica europea a Granada. Sistemi di difesa aerea, missili, munizioni: le richieste di Kiev sono andate nello specifico, perché l'inverno è alle porte e la Russia, è stato l'allarme generale emerso alla Nato, "è pronto ad usarlo nuovamente come un'arma, attaccando le infrastrutture energetiche" ucraine. "Abbiamo dimostrato a Zelensky che gli alleati continuano a supportarlo, non solo a parole ma nei fatti", ha spiegato a fine giornata Stoltenberg. Danimarca e Belgio hanno annunciato la prossima consegna di F16. La Germania ha appena approvato un pacchetto da un miliardo di aiuti. Canada e Gran Bretagna pure si sono mosse, seppur su cifre minori. E a Bruxelles il segretario americano alla Difesa Lloyd J. Austin III ha annunciato un nuovo pacchetto da 200 milioni di dollari, che prevede l'invio di missili Aim-9 a corto raggio, di munizioni per gli Himars, e degli anticarro Tow. Aiutare Israele e Kiev? "Possiamo certamente fare entrambe le cose e faremo entrambe le cose. Siamo la nazione più forte al mondo e faremo ciò che è necessario", è stata la sentenza di Austin, che si è detto fiducioso anche sul prosieguo del supporto bipartisan del Congresso all'Ucraina. "La democrazia ha i suoi tempi, tra gli americani il consenso è ampio", ha osservato. A Bruxelles, per Zelensky, le buone nuove non si sono fermate alla Nato. Il premier Alexander de Croo, che lo ha incontrato subito dopo, gli ha garantito che i diamanti russi saranno eliminati dal mercato del Belgio, che ha un ruolo chiave nel commercio delle pietre preziose. "Ma quelli sono insanguinati", ha tagliato corto De Croo. L'attenzione della Nato resta alta anche perché i possibili incidenti sono dietro l'angolo. Il sabotaggio al gasdotto che collega Finlandia e Estonia è oggetto di attente indagini. Il tubo sottomarino resterà out per 5 mesi. "E' allarmante quanto accaduto", è stato il commento del Cremlino. Ma la mano russa, per gli Alleati, non è affatto esclusa. "Se a metterlo fuori uso è stato un atto deliberato la nostra risposta sarà forte e e determinata", ha avvertito Stoltenberg.

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