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Domani al via i negoziati tra Baku e i separatisti del Nagorno Karabakh

Domani al via i negoziati tra Baku e i separatisti del Nagorno Karabakh

I separatisti accettano le proposte russe, cessate il fuoco cominciato alle 11 ora italiana

ROMA, 20 settembre 2023, 15:44

Redazione ANSA

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Edifici residenziali danneggiati nel Nagorno Karabakh © ANSA/EPA

Edifici residenziali danneggiati nel Nagorno Karabakh © ANSA/EPA
Edifici residenziali danneggiati nel Nagorno Karabakh © ANSA/EPA

I rappresentanti dell'Azerbaigian e dei separatisti del Nagorno-Karabakh avvieranno negoziati domani nella città azera di Yevlakh. Lo riferisce l'agenzia russa Interfax citando le autorità del Karabakh.  Secondo Interfax, i separatisti hanno deciso di deporre le armi come richiesto dall'Azerbaigian.  

Le autorità separatiste del Nagorno-Karabakh hanno detto che il cessate il fuoco è stato deciso sulla base delle proposte del comando dei peacekeeper russi. Le ostilità sono cessate alle 13 ora locale (le 11 ora italiana). Lo riferisce l'agenzia russa Interfax. Il governo di Baku, citato dall'agenzia Ria Novosti, ha confermato la cessazione delle ostilità.

In precedenza, la Russia aveva chiesto di cessare immediatamente spargimenti di sangue, porre fine alle ostilità e alle vittime civili nella contesa regione del Nagorno Karabakh dove ieri l'Azerbaigian ha lanciato un'offensiva militare e ha chiesto la resa dell'Armenia. "A causa della rapida escalation delle ostilità armate nel Nagorno-Karabakh invitiamo fortemente le parti in conflitto a fermare immediatamente gli spargimenti di sangue, a cessare le ostilità e a prevenire vittime tra la popolazione civile". 

Mosca in particolare sollecita le parti a tornare a rispettare gli accordi trilaterali di Russia, Azerbaigian e Armenia sul Nagorno-Karabakh, ribadisce il  ministero degli Esteri russo. "La cosa più importante ora è tornare immediatamente al rispetto degli accordi trilaterali firmati nel 2020-2022, che stabiliscono tutte le misure per una soluzione pacifica alla questione del Nagorno-Karabakh", si legge nella dichiarazione che sollecita entrambe le parti "a fermare le ostilità armate e a fare tutto il possibile per proteggere la popolazione del Nagorno-Karabakh e difenderne gli interessi".

 

Baku: 'Successo delle operazioni in Nagorno-Karabakh'

L'esercito dell'Azerbaigian continua con successo le attività antiterroristiche nella regione del Nagorno-Karabakh, ha dichiarato il ministero della Difesa del Paese in un comunicato citato dalla Tass. "Le attività antiterroristiche condotte dalle forze armate della Repubblica dell'Azerbaigian nella regione economica del Karabakh continuano con successo. Le unità dell'esercito dell'Azerbaigian hanno neutralizzato posizioni di combattimento, veicoli militari, lanciatori di artiglieria e di missili antiaerei, stazioni radioelettroniche e altri mezzi militari appartenenti a formazioni delle forze armate armene", si legge nella nota.

L'offensiva dell'Azerbaigian cesserà se i separatisti armeni "deporranno le armi", ha dichiarato il presidente azero Ilham Aliyev in una telefonata con il segretario di Stato americano Antony Blinken. "Il capo di Stato azero ha detto che le misure antiterroristiche saranno interrotte se (i separatisti armeni) deporranno le armi e saranno disarmati", ha dichiarato la presidenza azera in un comunicato, aggiungendo che il colloquio con Blinken c'è stato ieri. 

'State al riparo e non fuggite'

L'amministrazione della capitale del Nagorno Karabakh, Stepanakert, ha invitato i suoi residenti a rimanere nei rifugi e a non fuggire, durante l'operazione militare lanciata dall'Azerbaigian in questa regione contesa con l'Armenia. "Non è necessario partire per il momento, chiediamo di rispettare le norme di sicurezza e di rimanere nei rifugi e dietro barriere anti-bomba", ha chiesto la municipalità in un comunicato. E ha aggiunto che "fornirà informazioni supplementari nel caso in cui si renda necessaria un'evacuazione". 

Le autorità armene sostengono intanto che almeno 32 persone, tra cui sette civili, sono morte e oltre 200 sono rimaste ferite nell'operazione militare lanciata ieri. "Tra la popolazione civile, sette persone sono state uccise, due delle quali erano bambini, e 35 sono rimaste ferite, di cui 13 bambini", ha detto la responsabile armena della difesa dei diritti umani Anahit Manasyan secondo l'agenzia Interfax. 

Le forze di pace russe hanno evacuato oltre 2.000 civili del Nagorno-Karabakh, ha dichiarato il ministero della Difesa di Mosca in un comunicato citato dalla Tass. "Le forze di pace russe continuano ad evacuare i civili del Nagorno-Karabakh dalle aree più pericolose e a fornire assistenza medica ai feriti. Sono stati evacuati oltre 2.000 civili, tra cui 1.049 bambini", si legge nel comunicato. "Tutti gli evacuati hanno ricevuto una sistemazione temporanea e pasti caldi. Inoltre, i medici di un'unità medica speciale hanno fornito assistenza medica ai feriti", ha aggiunto il ministero. 

Guterres (Onu) chiede la fine immediata dei combattimenti

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha chiesto la "fine immediata dei combattimenti" nella regione del Nagorno-Karabakh, dove martedì l'Azerbaigian ha lanciato una nuova offensiva militare. "Il segretario generale chiede con la massima forza la fine immediata dei combattimenti, la riduzione dell'escalation e un più rigoroso rispetto del cessate il fuoco del 2020 e dei principi del diritto internazionale umanitario", ha affermato in una nota il portavoce Stéphane Dujarric. 

L'appello del Papa: 'Tacciano le armi'

Appello del Papa perché tacciano le armi. "Ieri mi sono giunte notizie preoccupanti dal Nagorno-Karabakh, nel Caucaso meridionale, dove la già critica situazione umanitaria è ora aggravata da ulteriori scontri armati", ha detto papa Francesco al termine dell'udienza generale. "Rivolgo il mio appello a tutte le parti in causa e alla comunità internazionale affinché tacciano le armi e si compia ogni sforzo per trovare soluzioni pacifiche per il bene delle persone e il rispetto della dignità umana", ha aggiunto il Pontefice.

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