/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Oggi si celebra il Nelson Mandela Day, per non spegnere il faro sui diritti umani

Oggi si celebra il Nelson Mandela Day, per non spegnere il faro sui diritti umani

La giornata è stata indetta dalle Nazioni Unite nel 2009

18 luglio 2022, 14:39

Redazione ANSA

ANSACheck

Nelson Mandela - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nelson Mandela - RIPRODUZIONE RISERVATA
Nelson Mandela - RIPRODUZIONE RISERVATA

Si celebra oggi 18 luglio il Nelson Mandela Day. La giornata è stata indetta dalle Nazioni Unite nel novembre del 2009 con una risoluzione per ricordare cosa Mandela ha rappresentato non solo nella liberazione del Sudafrica dall’apartheid, ma in generale nella lotta alla segregazione razziale. L’obiettivo del Mandela International Day è quello di tenere viva l’attenzione sui diritti umani nel mondo. 

Nelson Rolihlahla Mandela, premio Nobel per la pace nel 1993, è stato il primo uomo di colore a ricoprire la carica di presidente sudafricano: il 10 maggio 1994 si presentava al mondo con un discorso di rinnovamento politico e sociale. Mandela è riuscito a porre fine al regime di apartheid dopo una lotta di resistenza fatta prima e durante i suoi 26 anni di reclusione (nel 2015 sono state adottate le cosiddette “Nelson Mandela Rules" che definiscono degli standard da rispettare per il trattamento dei prigionieri. Ha favorito l’avvio di un processo di riconciliazione nazionale fondato sul riconoscimento reciproco tra le diverse componenti della società sudafricana.

“Madiba” (nome datogli dalla sua tribù di appartenenza, dell'etnia Xhosa) morì il 5 dicembre del 2013 a Johannesburg. Ecco un profilo tratto dall'archivio dell'ANSA pubblicato nel giorno della sua morte.

Mandela,una vita per la liberta' contro apartheid

27 anni in carcere, primo presidente nero guido' riconciliazione

Nelson Mandela, morto oggi a Johannesburg a 95 anni, è stato il simbolo dell'ultima lotta dell'Africa nera contro l'estremo baluardo della dominazione
bianca nel continente. Un uomo cresciuto nello spietato regime dell'apartheid razzista che oppresse il Sudafrica dal 1948 al 1994; un leader che ha abbracciato e guidato la lotta armata, ha trascorso quasi un terzo della vita in carcere e ne è uscito come un Gandhi nero, che con il suo messaggio di perdono e riconciliazione ha saputo trattenere il suo Paese dal precipitare in un temuto baratro di vendetta e di sangue.

Nelson Rolihlahla ('piantagrane') Mandela nasce il 18 luglio 1918 a Mvezo, villaggio del Transkei (sud-est) da una famiglia di sangue reale di etnia Xhosa. Dopo la scuola metodista si
iscrive all'Università di Fort Hare per poi trasferirsi a Johannesburg, dove studia legge all'Università del Witwatersrand e frequenta militanti e dirigenti dell'African National Congress (Anc), il primo partito fondato nel 1912 dai neri in Sudafrica. Nel 1944 partecipa alla fondazione della Lega della Gioventù dell'Anc. Lo stesso anno sposa Evelyn Mase, da cui divorzierà nel 1957. La vittoria del razzista Fronte nazionale nelle elezioni del 1948 radicalizza le sue posizioni. Nel 1952 apre uno studio legale insieme a Oliver Tambo nel centro di Johannesburg: il primo gestito da neri in Sudafrica. Insieme ad altri 150, nel dicembre 1956 viene arrestato e accusato di tradimento in un processo che si concluderà nel 1961 con un'assoluzione generale.

Nel 1957 conosce Winnie Madikizela, che sposa l'anno successivo. Nel 1961 fonda il braccio armato dell'Anc, l'MK (Umkhonto we Sizwe, 'Lancia della Nazione'), dedito ad azioni di sabotaggio, piani di guerriglia, addestramento paramilitare. Nel 1962 viene arrestato e condannato a 5 anni di carcere per attività sovversive ed espatrio illegale al rientro da una lunga missione in Africa e Europa. Nel 1964 è condannato ai lavori forzati a vita al processo di Rivonia, dal nome della località dove l'anno prima l'intero stato maggiore dell'Anc era stato catturato in una retata della polizia.

Dal banco degli imputati, Mandela pronuncia un celebre discorso in difesa del diritto degli oppressi alla lotta armata come ultima risorsa contro la violenza degli oppressori. Proclama però anche il suo ideale di società non razzista con uguali diritti per bianchi e neri. Un ideale per cui proclama di essere pronto a morire. Viene trasferito nel carcere di massima sicurezza di Robben Island, al largo di Cape Town, dove passa 18 dei suoi 27 anni di prigione. Si laurea in legge per corrispondenza alla University of London. In prigione la sua fama mondiale e popolarita' aumentano, diventa simbolo della lotta al regime razzista. Nel 1982 viene trasferito nella prigione di Pollsmoor. Nel 1985 il presidente P. Botha gli offre la libertà in cambio alla rinuncia incondizionata alla violenza. Mandela rifiuta, tuttavia iniziano sporadici contatti con emissari del regime. Nel 1988 è trasferito nella prigione di Victor Verster, a nord di Cape Town, dove le condizioni di detenzione migliorano.
Nel 1989 Botha viene sostituito da Frederik de Klerk, che il 2 febbraio 1990 annuncia la liberazione di Mandela.

L'11 febbraio una folla immensa accoglie il leader, che si presenta al mondo con un discorso che resterà nella storia, offrendo perdono e riconciliazione all'impaurita minoranza bianca. Mandela è eletto presidente dell'Anc, inizia un difficile periodo di negoziato col governo di de Klerk, che prosegue per quattro anni. Tentativi eversivi di gruppi di estrema destra, sanguinose violenze tribali minacciano la strategia di riconciliazione di Madiba, come ormai tutti chiamano Mandela (titolo onorifico del suo clan). Nel 1993 riceve il Nobel per la Pace insieme a De Klerk e nel novembre 2009, l'Onu proclamerà il 18 luglio 'Mandela Day'. Il 27 aprile 1994, alla fine, si vota. L'Anc vince col 62% le prime elezioni multirazziali nella storia del Paese, Mandela è il primo presidente nero del Sudafrica. De Klerk è vicepresidente. Per Mandela inizia un infaticabile lavoro di consolidamento del suo fragile edificio.

Nel 1996 divorzia da Winnie. Nel 1998 sposa Graca Machel, vedova del presidente del Mozambico, Samora Machel. Al termine del mandato rifiuta di candidarsi di nuovo. Dopo il 1999 l'anziano leader continua per qualche anno a spendere le sue energie e il suo nome per numerose cause umanitarie. Nel 2004 annuncia l'intenzione di ritirarsi dalla vita pubblica per dedicarsi alla famiglia. Compare sempre più di rado in pubblico e ogni volta appare più fragile e debole, come nella fugace apparizione a Johannesburg alla finale dei Mondiali di calcio, nel luglio 2010.

Negli ultimi anni ha passato la maggior parte del tempo a Qunu, il villaggio della sua famiglia. Dopo l'ultimo ricovero in ospedale si era trasferito nella sua abitazione di Johannesburg dove ha trascorso gli ultimi mesi di vita, circondato dall'affetto della famiglia e di un intero Paese. Oggi l'annuncio della fine. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza