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Qui Pechino. Nato mezzo per cercare egemonia

Qui Pechino. Nato mezzo per cercare egemonia

Cina contro ministro Esteri Gb su Alleanza a proiezione globale

PECHINO, 28 aprile 2022, 18:43

Redazione ANSA

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Xi Jinping (foto d 'archivio) © ANSA/AFP

Xi Jinping (foto d 'archivio) © ANSA/AFP
Xi Jinping (foto d 'archivio) © ANSA/AFP

La Cina attacca la Nato, definita "uno strumento di singoli Paesi per cercare l'egemonia" non solo nel Nord Atlantico ma anche nell'Asia-Pacifico, verso cui si è rivolta negli ultimi anni "per mostrare la sua potenza e fomentare conflitti".

Il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino Wang Wenbin ha messo in campo una risposta piccata contro la ministra degli Esteri britannica Liz Truss, affermando che, "come prodotto della Guerra Fredda e più grande alleanza militare al mondo, l'Alleanza dovrebbe valutare la situazione e apportare gli adeguamenti necessari".

Ieri Truss aveva gettato le basi di un manifesto di una seconda Guerra Fredda tra Occidente e Russia-Cina, invocando la necessità di un riarmo ampio, di un pieno sostegno militare all'Ucraina, di uno scenario di sicurezza economica privo di gas o petrolio russo in Europa e di una "Nato con una prospettiva globale", aperta a Taiwan e all'Indo-Pacifico.

La Nato, ha attaccato ancora Wang, "afferma di essere un'organizzazione difensiva, ma in realtà crea costantemente confronto e problemi, richiede agli altri Paesi di attenersi alle norme di base delle relazioni internazionali, ma lancia incautamente guerre contro Paesi sovrani e li bombarda indiscriminatamente, provocando la morte e lo sfollamento di civili innocenti. La Nato ha già causato confusione in Europa, quindi rovinerà ancora l'Asia-Pacifico e il mondo intero?" La reazione è il segnale di una diffidenza crescente percepita dalla Cina nei suoi confronti dopo l'aggressione della Russia all'Ucraina che non ha mai condannato e anche per questo Pechino è finita nelle critiche della ministra di Londra, che Wang ha respinto. "Noi siamo coerenti e chiari. Abbiamo sempre formulato giudizi indipendenti basati sul merito", ha detto.

Altra preoccupazione, vista da Pechino, è la visita del presidente Usa Joe Biden in Corea del Sud e Giappone, dal 20 al 24 maggio, per promuovere un "Indo-Pacifico libero e aperto" e rafforzare i legami con i suoi due alleati asiatici. A Tokyo, ci sarà il vertice Quad, la partnership sulla sicurezza a guida americana con Australia, India e Giappone. L'incontro potrebbe dare a Biden l'occasione di ribadire con i partner la risposta alla guerra russa in Ucraina, l'assertività della Cina e le ambizioni nucleari e missilistiche della Corea del Nord.

"Il meccanismo Quad è pieno di mentalità obsoleta a somma zero della Guerra Fredda ed è militarmente conflittuale, che va contro la tendenza dei tempi ed è destinato a essere sgradito", ha osservato sul punto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, criticando duramente la natura stessa della prima missione in Asia di Biden: "La cooperazione da Stato a Stato e le iniziative regionali dovrebbero favorire la pace, la stabilità e la prosperità, piuttosto che formare una cricca chiusa ed esclusiva che mina la fiducia e la cooperazione".
 
   

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