In Serbia la commissione elettorale ha diffuso oggi i nuovi dati aggiornati, non ancora definitivi ufficiali ma molto vicini, relativi alle elezioni presidenziali e parlamentari del 3 aprile scorso, che confermano il largo successo del presidente Aleksandar Vucic e del suo Partito del progresso serbo (Sns, conservatore).
Nelle presidenziali è stato scrutinato il 99,01% delle schede, con il 58,54% dei voti andato a Vucic, che si aggiudica un secondo mandato quinquennale al primo turno. Secondo è Zdravko Ponos, candidato del cartello di opposizione 'Uniti per la vittoria della Serbia', che ha ottenuto il 18,41%, terzo Milos Jovanovic, rappresentante della formazione Nada (Speranza per la Serbia), con il 5,96%. Nelle legislative anticipate, con lo spoglio del 98,73% delle schede, vince l'Sns con il 42,91% e 120 seggi, seguito dall'opposizione di 'Uniti per la vittoria della Serbia' con il 13,69% e 38 seggi, terzo il Partito socialista serbo (Sps) di Ivica Dacic con l'11,43% e 32 mandati. Hanno superato lo sbarramento del 3% e ottengono seggi nel parlamento unicamerale (250 seggi) altre quattro formazioni minori. L'affluenza in entrambe le consultazione è stata del 58,72%, dieci punti più alta rispetto alle parlamentari del giugno 2020.
Il 3 aprile si è votato anche per le amministrative a Belgrado e in altre 13 municipalità. Anche nella capitale ha vinto l'Sns, davanti all'opposizione unita. Si comincia ora a parlare di contatti e colloqui per la formazione del nuovo esecutivo sia a livello nazionale che a Belgrado.
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