I rifugiati ucraini arrivati in Ue sono oltre 3 milioni, ma secondo le valutazioni di Berlino ne potrebbero arrivare fino a 8, anche se le stime sono segnate da grande incertezza. La Germania segnala 225 mila arrivi (solo quelli ufficiali) dall'inizio della guerra, e il governo attende fino a un milione di persone, mentre cresce la pressione per la logistica dell'accoglienza. "Io trovo che, dopo tre settimane, sta funzionando bene, anche se dobbiamo essere chiari: siamo solo all'inizio", ha commentato il portavoce di Olaf Scholz, Steffen Hebestreit, in conferenza stampa nella capitale. Mentre il ministero dell'interno ha spiegato che adesso molti sforzi sono diretti ad alleggerire il peso del flusso sulle città: "Non solo Berlino, anche Monaco, Amburgo e Colonia sono colpite dall'emergenza".
"Oggi sono programmati 70 bus per redistribuire i rifugiati nel Paese", hanno annunciato. Sono stati i liberali a chiedere un vertice internazionale sull'emergenza, mentre i partiti fanno a gara a lanciare proposte: i verdi vorrebbero una unità di crisi in cancelleria, la Cdu un registro ufficiale degli ucraini in arrivo. Intanto, nel bollettino mensile della Bundesbank, si legge che la guerra avrà chiari effetti sull'economia tedesca, rilevabili già nel mese di marzo. E il secondo trimestre potrebbe portare la Germania in una fase di stagnazione. Si temono ancora rallentamenti della catena delle consegne e il presidente Joachim Nagel ha messo nuovamente in guardia dall'impennata dei prezzi. A causa degli alti costo dell'energia, potrebbero ulteriormente aumentare, ha affermato, e la Bce deve agire in modo risoluto per evitare che il fenomeno "si consolidi e che si arrivi nel medio periodo a una iperinflazione"
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