Non era preoccupato ma anzi felice per la missione che doveva compiere, "ci ha detto quali erano gli obiettivi. E' stato sempre una persona rivolta agli altri, ha sempre fatto del bene, ed è sempre stato proiettato verso alti ideali, capace di coinvolgere chiunque nei suoi progetti. Una cosa che a me poteva sembrare poco chiara, lui me la rendeva positiva. Era onesto, corretto, mai uno screzio". Così il padre dell'ambasciatore Luca Attanasio, Salvatore, ricorda il figlio ucciso ieri in Congo parlando con l'ANSA nella sua casa di Limbiate, circondato da foto e ricordi, e aggiungendo di averlo sentito per l'ultima volta domenica.
"In trenta secondi sono passati i ricordi di una vita, ci è crollato il mondo addosso. Sono cose ingiuste, che non devono accadere. Per noi la vita è finita", ha detto Salvatore raccontando il momento in cui ha appreso della morte in un agguato del figlio. "Ma adesso - ha aggiunto - bisogna pensare alle nipoti, queste tre creature avevano praterie davanti con un padre così. Non sanno ancora cosa è accaduto - ha detto Salvatore Attanasio -. Anche la loro mamma, la moglie di Luca, è distrutta dal dolore".
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