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Arrestato Mckesson, leader del movimento dei neri

Arrestato Mckesson, leader del movimento dei neri

Ha filmato in diretta il suo fermo. Da Ferguson a Baton rouge

WASHINGTON, 12 luglio 2016, 13:52

Claudio Salvalaggio

ANSACheck

Deray Mckesson, © ANSA/AP

Deray Mckesson, © ANSA/AP
Deray Mckesson, © ANSA/AP

Un ex educatore ed amministratore del settore scolastico diventato attivista per i diritti civili usando le reti sociali e con aspirazioni politiche: e' il percorso di Deray Mckesson, giovane leader in ascesa del movimento 'Black lives matter', che difende la causa dei neri contro gli abusi della polizia. Ieri sera, in coincidenza con il suo 31 compleanno, la polizia l'ha arrestato insieme ad altre 30 persone a Baton Rouge, Lousiana, mentre marciava per protestare contro l'uccisione del 37enne afroamericano Alton Sterling, un venditore ambulante di cd freddato da un agente dopo essere stato immobilizzato a terra. Un arresto che rafforza la sua popolarità e la sua statura come leader del movimento. E che lui ha filmato in diretta, sfruttando la forza dirompente dei social media, l'arma che gli attivisti stanno brandendo per documentare la brutalità della polizia verso le minoranze.

Nativo di Baltimora, ha cominciato a scendere in campo a Ferguson, in Missouri, dopo la morte di Michael Brown nel 2014, un nero senza armi ucciso da un agente perche' sospettato di un furto. Lascio' il lavoro, si trasferì li' e divento' un attivista a tempo pieno, cominciando a viaggiare per il Paese e usando twitter e Instagram per le sue campagne contro l'odio razziale, come la strage di Charleston in South Carolina nel giugno 2015, e le discriminazioni o le violenze delle polizia contro gli afroamericani, come Freddie Gray, uscito massacrato da un furgone della polizia di Baltimora due mesi prima.

Nello stesso anno Mckesson con altri attivisti lancio' ''Mapping Police Violence'', per mappare i dati delle persone uccise dalla polizia nel 2014, e ''Campaign Zero'', un piano in 10 punti per la riforma della polizia, tra cui la depenalizzazione del possesso di marijuana, del vagabondaggio, del consumo di alcol in strada, tutti reati che non minacciano la sicurezza pubblica ma che sono spesso usati come pretesto dai poliziotti per attaccare i neri. Lo scorso febbraio Mckesson ha corso per diventare sindaco della sua città, ma ha perso le primarie democratiche finendo al sesto posto con il 2% dei voti.

Tuttavia ha segnato un piccolo record su Crowdpac, la piattaforma che aiuta i candidati nella raccolta fondi: in un' ora e mezzo ha raccolto oltre 100 donazioni e alla fine ha messo insieme 20 mila dollari. Un successo che potrebbe aprire una strada anche per il suo movimento, criticato per la carenza organizzativa e tattica. Mckesson ha anche i suoi detrattori, che lo accusano di essere un anarchico contro la polizia i cui commenti alimentano la protesta violenza nel Paese

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