Esponenti della cultura e della società civile afghana hanno partecipato ad una iniziativa organizzata per ricordare il 15/o anniversario della distruzione da parte dei talebani di due monumentali statue di Buddha nella provincia centrale di Bamyan.
Risalenti al VI secolo, le due statue scolpite su un fianco di una rupe nello stile dell'arte Gandhara (una di 55 metri e l'altra di 33), ricorda l'agenzia di stampa Pajhwok, furono pressoché interamente distrutte con la dinamite dagli insorti nella fase finale del loro governo a Kabul, nel marzo 2001.
La spiegazione data dai talebani all'epoca fu che la distruzione delle statue fu decisa per il fatto che la comunità internazionale stava mettendo a disposizione fondi per il loro restauro mentre la popolazione afghana moriva di fame.
Nel corso della manifestazione il portavoce del Dipartimento provinciale per l'Informazione e la Cultura, Ahmad Hussain Ahmadpoor, ha ricordato che ogni anno si svolge una iniziativa per stigmatizzare la distruzione delle due raffigurazioni di Buddha, senza però che questo abbia permesso di fare passi avanti per una loro eventuale ricostruzione.
Al riguardo Mohammad Hussain Anwari, attivista culturale basato in Bamyan ha rivolto un appello alla comunità internazionale, all'Unesco ed al governo afghano affinché il restauro delle statue diventi una priorità.
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