"Alla luce dell'ordinanza del
Consiglio di Stato, che ha dichiarato la fondatezza
dell'incostituzionalità del divieto di apposizione del visto di
conformità ai tributaristi non iscritti nel ruolo tributi alla
data del 30/9/93, rinviando gli atti alla Corte costituzionale,
ci auguriamo, plaudendo al lavoro svolto dalla Lapet", che ciò
"fornisca ulteriori motivazioni per la sentenza di
incostituzionalità da parte della Corte". Ad esprimersi così il
presidente dell'Int, Istituto nazionale tributaristi, Riccardo
Alemanno.
"Intanto, in attesa dei tempi burocratici, l'auspicio è che
tale ordinanza possa finalmente stimolare in tempi brevi
governo, o Parlamento all'estensione normativa", dunque
"continueremo a proporre emendamenti estensivi per via
legislativa, come abbiamo fatto recentemente, e ciò non per
equiparazioni surrettizie ad altre professionalità ordinistiche,
in capo alle quali permangono funzioni riservate come la
consulenza del lavoro, o particolari attività straordinarie, ma
- aggiunge - per dare naturale continuità dell'attività
quotidiana di libero esercizio della consulenza tributaria".
Il vertice dell'Int afferma che "è, poi, evidente che al momento
vige l'attuale normativa per l'apposizione del visto di
conformità, ma il Consiglio di Stato ne ha evidenziato
chiaramente i tratti discriminatori", si chiude la nota.
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