Il matrimonio fra Ita e Lufthansa s'ha da fare. L'agognato sì dell'Europa, perlomeno a livello tecnico, è arrivato. Sette mesi dopo la notifica a Bruxelles della travagliata operazione, a quanto ha appreso l'ANSA, la squadra dell'antitrust Ue guidata da Margrethe Vestager ha adottato il suo orientamento positivo davanti all'ultimo pacchetto di sacrifici concordato con il Tesoro e il colosso dei cieli tedesco.
E i "progressi" sono ormai descritti come "decisivi". Tanto che anche il ministro Giancarlo Giorgetti, in visita all'Associazione industriale di Cremona, ritiene che - dopo un lavoro "intenso" e "duro" portato avanti anche negli ultimi giorni - sia possibile "convolare a nozze". Ma la cautela è dovuta: "Tutto può essere, sono convocati sposi e testimoni però potrebbe anche non presentarsi il Don Abbondio della situazione", sono state le sue parole negli stessi minuti in cui la notizia si diffondeva. Una reazione a cui hanno fatto eco anche alcuni addetti ai lavori della compagnia guidata da Carsten Spohr che - in attesa del verdetto - sottolineano come "un matrimonio" è sempre "un'occasione di gioia".
Ora manca il passo finale per una decisione che dovrà essere formalizzata entro il 4 luglio, raccogliendo il via libera agli ultimi dettagli tecnici e infine la benedizione politica europea. Dopo settimane passate sulle montagne russe, i rimedi proposti dal Mef e da Lufthansa rispondono alle preoccupazioni di Bruxelles su tutti e tre i fronti critici: il rischio di una posizione di monopolio a Milano-Linate, di una quota di mercato troppo ampia su diverse rotte di corto raggio tra l'Italia e l'Europa centrale - in particolare verso Germania, Belgio, Austria e Svizzera -, e di riduzione della concorrenza sui collegamenti tra l'Italia e il Nord America. Tutte minacce, nella visione dell'Ue, alla qualità dei servizi offerta ai consumatori e soprattutto alla stabilità dei prezzi che - senza sacrifici - rischierebbero di schizzare alle stelle.
Nell'hub lombardo le parti vanno dunque verso la cessione di almeno 15-17 coppie di slot (pari a 30-34 voli giornalieri tra andata e ritorno) - un numero significativamente più alto delle 11 coppie possedute da Lufthansa - garantendo che almeno un altro vettore possa non soltanto subentrare alla compagnia tedesca ma anche stabilirsi in maniera più strutturata nello scalo, operando anche nuovi voli. Il business plan della compagnia che animerà gli slot ceduti dall'accoppiata italo-tedesca - in pole c'è easyJet - dovrà però essere "solido" e sarà oggetto, già nelle prossime settimane, di un ulteriore esame Ue. Le rivali faranno poi la loro parte anche sulle rotte verso l'Europa centrale, garantendo maggiore equilibrio nei cieli europei. L'ultimo ostacolo da superare riguardava però i lunghi voli da Fiumicino con destinazione Chicago, Washington, San Francisco e Toronto in Canada. Un fronte sul quale, nelle parole di diversi funzionari Ue, "il braccio di ferro si è protratto a lungo". Alla fine, la chiave di volta è stata trovata grazie a un "cambiamento radicale di approccio".
Anche in questo caso, Lufthansa ha accettato di aprire le rotte più problematiche ai vettori rivali ottenendo in cambio il via libera dell'Ue all'ingresso di Ita fin da subito nella sua joint venture Star Alliance di cui fanno già parte, tra le altre, le sorelle nordamericane United e Canada Airlines. L'intesa vedrà dunque protagoniste sulle rotte intercontinentali anche le rivali come Air France, Iberia, British Airlines, Klm o Tap che potranno operare con voli che prevedano uno scalo ma tempi di percorrenza e prezzi competitivi rispetto alle traversate dirette offerte da Ita-Lufthansa. La decisione deve essere ancora messa nero su bianco, ma - con tanto di benedizione politica - l'altare è ormai a un passo.
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