La Bce dà il via a un processo di
riforma graduale dello Srep, il 'Processo di revisione e
valutazione prudenziale' attraverso cui ogni anno valuta la
rischiosità delle banche e chiede loro contromisure. E fra le
novità c'è l'uso dell'intelligenza artificiale generativa.
Lo Srep - si legge in un articolo sul blog della banca
centrale ad opera della nuova presidente del Consiglio di
vigilanza, Claudia Buch - "sarà adattato per aumentare
efficienza ed efficacia" con una serie di cambiamenti "che
saranno adottati gradualmente, a partire dalla seconda metà del
2024, e finalizzato per il ciclo Srep 2026".
Fra le novità del nuovo meccanismo, cui si arriva dopo un
processo avviato dall'ex presidente della Vigilanza Andrea Enria
e che la Bce specifica non essere uno 'Srep light', c'è una
semplificazione attraverso la quale, in assenza di cambiamenti
significativi nel profilo di rischio di una banca, le decisioni
Srep "possono essere aggiornate ogni due anni". La Bce punta
anche a "massimizzare le sinergie integrando diverse attività di
vigilanza" e assicura che "lo Srep renderà la vigilanza più
efficace e invadente, usando l'intero ventaglio di strumenti che
la legge rende disponibili". Qualora le banche rimedino alle
vulnerabilità emerse dagli Srep in misura insufficiente, la Bce
potrà adottare tempestivamente strumenti di vigilanza più
severi" anche attraverso l'uso delle tecnologie digitali:
"esploreremo come l'intelligenza artificiale generativa e i
modelli linguistici ampi possono aiutare gli esperti della banca
nello svolgere compiti di routine, lasciando così maggior spazio
al loro giudizio nelle valutazioni di vigilanza".
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