"Per i traffici portuali il
problema è la guerra in Ucraina, da cui derivano i rincari su
carburanti e materie prime. Una guerra su cui l'America ha
qualche interesse che non conosciamo". Lo ha detto
l'imprenditore dei trasporti Aldo Spinelli, al convegno
Logistica, portualità e geopolitica dell'export: come gestire la
crisi organizzato in prefettura dal Forum Italiano dell'Export.
"La crisi la sentiamo pochissimo - ha aggiunto Spinelli -, è
intorno al 3-4% ma non di più, per via della Cina che è in
recessione, altrimenti non si sentirebbe la crisi del canale di
Suez. Abbiamo servizi per gli Stati Uniti, il Messico, il
Sudamerica: i volumi al momento sono buoni, siamo al 75% in
export e 25% in import. È chiaro che le notizie delle guerre
allarmano tutti". L'imprenditore ha ricordato che "i mercati
come l'Ucraina e la Russia che sono stati primari nel porto di
Genova sono spariti. L'India deve ripartire. Queste guerre io mi
auguro che finiscano al più presto. È possibile che l'America e
i grandi potenti in Europa non riescano a fermare una guerra
fratricida? Odessa, Leningrado, Kiev erano tutti parte
dell'Unione Sovietica, non vedo che senso abbia questo
conflitto. Noi sperperiamo miliardi e miliardi da dare
all'Ucraina e vediamo a quanto è arrivato il nostro deficit.
Però dobbiamo aiutarli: questa guerra deve finire bene per tutti
e due". Spinelli ha concluso: "L'America in questo momento sta
esportando armi a non finire. La guerra deve fermarla l'America
prima di tutto, è una potenza che può dire basta. Se decidesse,
finirebbero domani mattina".
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