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Abi, a marzo giù i tassi, la media dei mutui scende al 3,79%

Abi, a marzo giù i tassi, la media dei mutui scende al 3,79%

Nei primi 10 giorni di aprile in calo i tassi di mercato

ROMA, 13 aprile 2024, 11:11

Redazione ANSA

ANSACheck

il presidente ABI Antonio Patuelli - RIPRODUZIONE RISERVATA

Si conferma la tendenza alla diminuzione dei tassi di interesse già avviata a febbraio. A marzo secondo i dati del Rapporto mensile Abi il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è diminuito al 3,79% dal 3,89% di febbraio e rispetto al 4,42% di dicembre 2023; il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 5,26% dal 5,34% di febbraio 2024 e dal 5,45% di dicembre 2023; il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è sceso al 4,79% dal 4,80% nel mese precedente. Il Rapporto registra anche un calo sui tassi di mercato nei primi 10 giorni di aprile.

 Nei primi 10 giorni del mese in corso infatti il tasso sui BTP è stato in media del 3,78%, in diminuzione di 121 punti rispetto al massimo registrato a ottobre 2023 e il tasso IRS a 10 anni (molto usato nei mutui) è stato in media del 2,68%, in diminuzione di 84 punti rispetto al massimo registrato a ottobre 2023. Il tasso sui BOT a sei mesi è stato in media del 3,67%, in diminuzione di 38 punti rispetto al massimo registrato a ottobre 2023 mentre l' Euribor a 3 mesi è stato in media del 3,89%, in calo di 11 punti rispetto al massimo registrato a ottobre 2023.

Il rapporto mensile dell'Abi registra anche un aumento della raccolta: cresce sia quella indiretta, sia quella diretta. La raccolta indiretta presenta un incremento di circa 218 miliardi tra febbraio 2023 e febbraio 2024 (137,8 miliardi famiglie, 21,3 imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione). A marzo 2024 la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno prima del 18,5% (+17,9% nel mese precedente). Conseguentemente, i soli depositi, nelle varie forme, sono scesi a marzo 2024 dello 0,3% su base annua, diminuzione in rallentamento rispetto a febbraio 2024 (-1,1%).

La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) a marzo 2024 è risultata in aumento dell'1,7% su base annua, proseguendo la dinamica crescente registrata nei due mesi precedenti (+0,9% a febbraio 2024 e +0,5% a gennaio 2024. 

 

 A marzo 2024, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 2,6% rispetto a un anno prima, mentre a febbraio 2024 avevano registrato un calo del 2,5%, quando i prestiti alle imprese erano diminuiti del 3,8% e quelli alle famiglie dell'1,3% . Una discesa, sottolinea l'Abi nel suo rapporto mensile "coerente con il rallentamento della crescita economica che contribuisce a deprimere la domanda di prestiti". Scendo nel mese lievemente anche le sofferenze. Le sofferenze nette (cioè al netto di svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a febbraio 2024 sono state 17,4 miliardi di euro (17,5 miliardi nel mese precedente). Se confrontato con il livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto nel novembre 2015 (88,8 miliardi), il calo è di 71,5 miliardi. Scende anche il rapporto sofferenze nette su impieghi totali, a febbraio all'1,03% contro l'1,04% a gennaio (4,89% a novembre 2015).

 

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