Un gruppo di banche piccole,
concentrate sull'attività tradizionale del credito, potrebbe
scegliere la strada dell'aggregazione per risolvere i loro
problemi di inefficienza legati soprattutto all'alto costo del
personale e alle spese in tecnologia. E' quanto suggerisce la
Nota d Stabilità e vigilanza della Banca d'Italia dedicata
all'analisi dei costi delle banche italiane meno significative
(quelle vigilate direttamente da Via Nazionale ndr) suddivise in
'tradizionali', 'operanti nel risparmio gestito' e nel 'credito
specializzato'.
Nello studio si sottolinea come le banche tradizionali non
siano necessariamente le meno efficienti perchè "il fenomeno non
è di natura
sistemica bensì ascrivibile alla condizione specifica di singoli
intermediari, oggetto di attenta valutazione da parte della
Vigilanza nell'ambito delle attività di supervisione". Queste
banche, rilevano gli esperti dell'istituto centrale, è composto
da "banche di piccola dimensione, in cui la componente
dirigenziale, pur esigua in termini unitari, ha un peso sulla
compagine aziendale pari a circa il doppio di quello medio". Per
un altro gruppo di intermediari meno efficienti l'elevato
cost/income deriva invece principalmente dall'alta incidenza
delle altre spese amministrative, in particolare quelle
informatiche".
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