Sanzioni ispirate al principio della "proporzionalità". E' la definizione contenuta nella bozza, ancora provvisoria, del decreto legislativo della riforma fiscale che riscrive il sistema previsto dal decreto legislativo del 18 dicembre 1997 e in vigore dall'aprile del '98. Il decreto è oggi all'ordine del giorno del Cdm. Tra le novità si prevede che la sanzione sia "aumentata fino al doppio nei confronti di chi, nei tre anni successivi al passaggio in giudicato della sentenza che accerta la violazione o alla inoppugnabilità dell'atto, è incorso in altra violazione della stessa indole. Se concorrono circostanze che rendono manifesta la sproporzione tra violazione commessa e sanzione applicabile, questa è ridotta fino a un quarto della misura prevista. Se concorrono circostanze di particolare gravità della violazione, la sanzione prevista in misura fissa, proporzionale o variabile può essere aumentata fino alla metà.
Non punibile chi paga in 60 giorni se norma era incerta
Il contribuente che si adegua alle indicazioni rese dall'amministrazione finanziaria con circolari, interpelli o consulenze, "provvedendo, entro i successivi sessanta giorni dalla pubblicazione delle stesse, alla presentazione della dichiarazione integrativa e al versamento dell'imposta dovuta", non è punibile, "sempreché la violazione sia dipesa da obiettive condizioni d'incertezza sulla portata e sull'ambito di applicazione della norma tributaria". Lo prevede la bozza del decreto legislativo, visionata dall'ANSA, che riscrive il sistema delle sanzioni e che arriverà domani in cdm.
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