Avanti sulla salute e l'economia
circolare ma marcia indietro su molti obiettivi dell'Agenda 2030
dalla povertà alle risorse idriche, alle istituzioni: la
fotografia della sostenibilità che emerge dal nuovo Rapporto
ASviS sulle Regioni non è confortante.
Rappresentano una eccezione positiva la Valle d'Aosta e la
Toscana, mentre tra quelle che mostrano le peggiori performance
si segnalano il Molise e la Basilicata, che presentano
arretramenti rispetto al 2010 per ben sei obiettivi. Aumentano
anche le disuguaglianze territoriali: complessivamente, le
differenze di performance tra territori crescono per sette
obiettivi, diminuiscono solo per due e restano invariate per
cinque.
Ad esempio tra gli obiettivi a a carattere sociale, 14
Regioni e Province autonome hanno la possibilità di ridurre
sotto il 9% la dispersione scolastica e 15 di fornire servizi
per l'infanzia per il 33% degli aventi diritto. Di contro, in 12
territori la quota di laureati sta diminuendo, allontanandosi
dall'obiettivo del 50% di laureati (in età 30-34 anni). Tra gli
obiettivi con forti criticità, si segnalano l'efficienza idrica,
la riduzione del 20% dell'energia consumata e l'azzeramento del
consumo di suolo, per i quali in circa due/terzi dei territori
la situazione sta peggiorando, fermo restando che nessuna
Regione o Provincia autonoma sembra avere la possibilità di
raggiungerli entro il 2030. Per gli obiettivi a orientamento
economico, la copertura della rete Gigabit per tutte le famiglie
appare raggiungibile da 18 territori. Al contrario, una
situazione critica per la riduzione di rifiuti urbani: in 15
territori, infatti, tale produzione sta aumentando e in nessuna
area si registrano miglioramenti significativi. Per i temi a
carattere istituzionale infine, si segnala che, nonostante
l'obiettivo di ridurre del 40% la durata dei procedimenti
civili, in 12 territori su 21 essa sta aumentando, il che rende
per essi irraggiungibile gli obiettivi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA