Si sono mosse in ordine sparso le
principali borse di Asia e Pacifico, con Tokyo (+0,76%) sui
massimi dal 1990. In rialzo anche Taiwan (+1,28%), fiacche
invece Seul (-0,14%) e Sidney (-0,36%). Ancora aperte Hong Kong
(+0,05%), Shanghai (-0,4%), che sconta dati macroeconomici
peggiori delle stime, Mumbai (-0,2%) e Singapore (-0,02%).
Contrastati i contratti future sull'Europa, in rosso invece
quelli sui listini Usa dopo dati peggiori delle stime
sull'occupazione e sulle buste paga in marzo nel Regno Unito. In
arrivo l'inflazione dall'Italia, gli indici Zew dalla Germania,
il tasso di disoccupazione e il Pil trimestrale dell'Eurozona.
Attese dagli Usa le vendite al dettaglio, la produzione
industriale, le scorte di magazzino e le anticipazioni Api sulle
scorte di greggio. In calendario gli interventi della presidente
della Bce Christine Lagarde e di alcuni membri del Fomc della
Fed.
Si rafforza il dollaro a 92 euro e 0,802 sterline, mentre
recupera terreno lo yen a 135,89 sul dollaro e la lira turca
resta debole a 21,4 sull'euro e 19,7 sul dollaro. Scende a 187,8
punti il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi,
allineandosi quasi alla chiusura della vigilia, mentre il
rendimento annuo italiano cede 4 punti al 4,139% e quello
tedesco 4,3 punti al 2,26%. Poco mosso il greggio (Wti -0,01% a
71,09 dollari al barile), debole l'oro (-0,47% a 2.0005,13
dollari l'oncia), quasi in parità il gas naturale (-0,01% a
32,31 euro al MWh) dopo un avvio brillante. Sulla piazza di
Tokyo brillanti i produttori di semiconduttori Advantest
(+5,52%), Tokyo Electron (+4,23%) w Screen Holdings (+2,97%).
Pesanti invece gli automobilistici Suzuki (-5,78%) dopo la
trimestrale e le stime sull'intero esercizio e Mazda (-1,49%),
che invece ha chiuso l'esercizio 2022-2023. Debole di riflesso
anche Toyta (-0,49%).
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