Borse europee deboli nel finale, in
linea con l'andamento dei listini Usa nella penultima seduta
prima di Natale. I mercati scontano i dati macro americani
migliori delle stime, che fanno temere una nuova stretta della
Fed sui tassi Usa dopo quella dello scorso 14 dicembre. Sale nel
contempo la tensione sui Bund tedeschi mentre si allenta quella
sui Btp italiani e sui titoli di Stato americani. Il rendimento
dei primi sale di 4,3 punti al 2,34%, i Btp guadagnano 2,9 punti
al 4,44%, facendo scendere il differenziale con i Bund a 209,9
punti , mentre i titoli Usa cedono 1,5 punti al 3,647%.
Gira in calo Londra (-0,44%) e lo ampliano Francoforte
(-1,41%), Milano (-1,3%), Parigi (-1,1%) e Madrid (-0,5%). Si
rafforza il dollaro a 0,943 euro e 0,831 sterline, mentre il
rublo risale a 0,69 sul biglietto verde.
Inverte la rotta il greggio (Wti -0,52% a 77,89 dollari al
barile), con ripercussioni su Eni (-0,76%), Bp (-0,71%), Shell
(-0,69%) e TotalEnergies (-0,2%). Seduta difficile per gli
automobilistici Volkswagen (-5%), che ha annunciato possibili
interruzioni dell'impianto di Wolfsburg in gennaio per mancanza
di forniture, Renault (-4%), Volvo (-3,58%), Stellantis
(-3,52%), Porsche (-3,16%) e Mercedes (-3,2%). Tensione anche
sui produttori di microprocessori Stm (-3,6%), Nordic (-3,1%),
ed Infineon (-3%). In ordine sparso le banche, con Mps (+2,8%),
Unicredit (-1,15%), Bper (-1,04%), Intesa (-0,8%) e Banco Bpm
(-0,53%). Deboli Santander (-1,28%), Bbva (-1%) e Commerzbank
(-0,6%), poco mossa Credit Agricole (-0,1%).
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