Si sono mossi in ordine sparso i
principali listini di Asia e Pacifico dopo dati Usa migliori
delle stime, che hanno alimentato i timori su una possibile
nuova stretta della Fed sui tassi. Proprio stamane li ha alzati
di 25 punti base la Banca Centrale Australiana, come da stime,
riservandosi un margine di flessibilità per le decisioni future.
Tokyo ha guadagnato lo 0,24% e Shanghai lo 0,02% mentre
Taiwan ha ceduto l'1,68%, Seul l'1,08% e Sidney lo 0,47%. Ancora
aperte Hong Kong (-0,52%), Mumbai (-0,57%) e Singapore (-0,58%).
Negativi i futures sull'Europa, contrastati invece i contratti
sui listini Usa. Meglio delle stime gli ordini di fabbrica
tedeschi in ottobre, saliti dello 0,8% a fronte di un +0,1%
previsto dopo un calo del 2,8% nel mese precedente. In arrivo
dagli Usa il saldo della bilancia commerciale e le anticipazioni
dell'Api (American Petroleum Institute) sulle scorte settimanali
di greggio. Proprio quest'ultimo si conferma in rialzo (Wti
+0,88% a 77,61 dollari al barile) insieme al gas naturale
(+2,82% a 138,5 euro al MWh ad Amsterdam), mentre compare il
segno meno davanti alle quotazioni di tutti i metalli a partire
dall'oro (-1,35% a 1.771,05 dollari l'oncia). Dollari stabile
sotto la parità sull'euro, in rialzo invece sullo yen e debole
nei confronti della sterlina. Sulla piazza di Tokyo positiva la
catena commerciale Fast Retailing (+2,04%), contrastati invece
gli automobilistici Honda (+0,83%) e Toyota (-0,38%). In campo
finanziario debole Daiwa Securities (-1%), fiacca Nomura
(-0,06%), positiva Mitsubishi Ufj (+0,89%).
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