Appaiono fiacche le principali
borse europee con i listini Usa in lieve calo dopo le vendite al
dettaglio e la produzione industriale di ottobre. Nel primo caso
meglio delle stime (+1,3) e nel secondo peggio (-0,1%). Milano
cede lo 0,45%, Londra lo 0,11% e Parigi lo 0,71%. Più deboli
Madrid (-0,9%) e Francoforte (-1,17%) mentre il Dow Jones appare
invariato e il Nasdaq cede l'1,5%.
Gli investitori seguono gli sviluppi sul caso dei frammenti di
missile caduti ieri in territorio polacco mentre si allenta la
tensione sui titoli di stato. Risale a 192,1 punti il
differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, ma il
rendimento annuo italiano scende di 12,1 punti al 3,91%, contro
i 10 punti in meno del rendimento tedesco che si riporta al 2%
secco. Amplia il calo il greggio (Wti -2,2% a 84,99 dollari al
barile) e soprattutto il gas naturale (-7,34% a 114,99 euro al
MWh) dopo le indiscrezioni sullo 'schema di meccanismo di
correzione del mercato del gas' dell'Ue. In rialzo i petroliferi
Bp (+1,4%) e TotalEnergies (+1,1%) a differenza di Shell
(-0,24%) ed Eni (-0,6%). Prese di beneficio su Saipem (-2,79%),
tiene invece Tenaris (+0,66%).
Pesano i i produttori di semiconduttori da ams-Osram (-6%),
Asm (-4,95%) ed Stm (-2,39%). Difficoltà anche per il comparto
auto. Cede il 5,4% Mercedes, costretta a ridurre i prezzi di
listino di due modelli elettrici in Cina e non va meglio a
Porsche Holding (-5,85%), Volkswagen (-4,14%) e Renault
(-3,85%). Più cauta Stellantis (-1,72%). Contrastate Unilever
(+1%) ed Henkel (-0,9%) nel comparto dei beni di largo consumo.
In campo bancario salgono Caixa (+1,95%) e Banco Bpm (+1,46%),
deboli invece SocGen (-1,66%), Credit Agricole (-1,35%) e
Barclays (-1,4%). Più caute Commerzbank (-0,27%), Intesa
(-0,16%) e Unicredit (-0,28%).
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