Le stime Istat sull'inflazione di
ottobre "confermano che l'impennata dei prezzi non si ferma e,
anzi, diventa a due cifre, come non era avvenuto da quasi
quarant'anni. Occorrono misure importanti e occorrono ora". Lo
afferma la vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi,
sottolineando che "energetici e alimentari concorrono
pesantemente a incrementare prezzi e speculazione".
Inoltre, sottolinea, "la perdita di potere d'acquisto di
redditi, salari e pensioni rischia di essere troppo alta. Ad
esempio, prendendo la retribuzione contrattuale lorda media
annua e applicando l'incremento medio previsto per quest'anno
dai contratti collettivi nazionali di lavoro attualmente
rinnovati, la perdita di potere d'acquisto nel 2022 sarebbe
comunque di oltre 1.800 euro. È come se le lavoratrici e i
lavoratori dipendenti italiani non ricevessero la tredicesima".
Una situazione, afferma ancora Fracassi, "ancor più grave per i
pensionati, i precari, i giovani autonomi, i disoccupati".
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