Seduta sulle montagne russe per
Piazza Affari sul dato dell'inflazione statunitense, che può far
prevedere la continuazione della stretta monetaria da parte
della Fed e delle altre banche centrali: insieme alle altre
Borse europee, Milano è dapprima pesantemente scivolata, per poi
recuperare insieme a Wall street.
Con una chiara accelerazione nel finale, l'indice Ftse Mib di
Piazza Affari ha infatti chiuso in aumento dell'1,56% a 20.785
punti, l'Ftse All share in rialzo dell'1,52% a quota 22.601,
crescite che fanno di Milano la Borsa migliore in Europa, dove
Francoforte ha segnato un aumento finale dell'1,4%, seguita da
Madrid salita dell'1,1%. Positiva anche Parigi (+1%), con Londra
in crescita modesta dello 0,3%.
Leggermente positiva anche Mosca nonostante il prezzo del gas
abbia chiuso in calo del 4% a 153 euro al Megawattora. A
sostenere la ripresa nel finale di giornata delle Borse ha
contribuito invece il petrolio, che prova a riportarsi vicino ai
90 dollari al barile.
Con l'euro in lieve ripresa a 0,977 contro il dollaro, lo spread
tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni è in discesa: il differenziale
ha concluso a 238 punti base e il rendimento del prodotto del
Tesoro al 4,65%.
In questo quadro in Borsa a Milano spicca il rialzo di Cnh
(+5,6%), seguita da Tenaris in aumento del 4,9% anche grazie
alla ripresa del greggio. Tra i bancari bene Fineco (+4,3%), con
Banco Bpm e Mediolanum in aumento oltre i tre punti percentuali.
Tra i titoli principali vendite soprattutto su Amplifon (-3,8%),
con Saipem e Campari scesi oltre i due punti.
Nel paniere a bassa capitalizzazione Mps si è schiantata con un
crollo del 33% a 17,1 euro dopo che il Cda ha fissato le
condizioni della ricapitalizzazione che prevede l'emissione
delle nuove azioni a un prezzo di due euro l'una. La natura
dell'operazione, che abbatterà la quota di partecipazione al
capitale di chi non sottoscrive l'aumento, ha alimentato le
vendite sul titolo.
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