La scarsa fiducia dei mercati nelle
misure della Bce e il timore che negli Stati Uniti per
combattere l'inflazione si entri in una fase di recessione
stanno affossando di nuovo i mercati.
Dopo il tentativo di rimbalzo di ieri, la Borsa di Amsterdam
cede infatti il 3,4%, con Milano, Parigi e Francoforte in calo
di tre punti percentuali. Londra perde il 2,4% dopo il rialzo
dei tassi di interesse da parte della Bank of England, con
Madrid in calo dell'1,5%, mentre Mosca segna un rialzo tra uno e
due punti percentuali.
Sotto pressione anche i titoli di Stato, in questo caso con la
tensione che tocca tutti i Paesi europei, Francia e Germania in
testa. Le vendite sono molto forti sui bond a 5 anni mentre il
rendimento del Btp a 10 anni, usato come riferimento anche dallo
spread che si muove abbastanza contenuto a quota 211, ha
sfiorato in corso di seduta la soglia psicologica del 4% e quota
attualmente al 3,95%.
Il taglio unilaterale delle forniture dalla Russia sta facendo
schizzare ancora il prezzo del gas, che sale in Europa del 20% a
146 euro al Megawattora, superando un aumento complessivo del
70% nelle ultime tre giornate. In calo dello 0,2% l'euro che
fatica a tenere quota 1,04 sul dollaro, sempre in calo anche
superiore ai due punti percentuali i futures sull'avvio di Wall
street.
In Piazza Affari tra i titoli principali perdono oltre il 4%
Poste, Eni, Stellantis e Mediobanca, mentre Saipem viaggia in
chiara controcorrente con un rialzo di oltre tre punti.
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