Borse europee deboli nel finale con
i listini Usa sotto pressione dopo il calo sopra le attese degli
indci Pmi ed Ism. Chiusa anche oggi Londra per i 70 anni di
regno della regina Elisabetta II. A cedere è soprattutto Milano
(Ftse Mib -1,3%), mentre Madrid, Francoforte e Parigi lasciano
sul campo lo 0,3% circa. Il listino milanese sconta l'aumento
del differenziale tra Btp e Bund tedeschi a 213,1 punti, con il
rendimento annuo italiano in crescita di 11,4 punti, contro i 6
circa della media europea, salendo sino al 3,4%, come nel
gennaio del 2018.
Riprende la corsa del greggio (Wti +1,85% a 119,04 dollari al
barile) dopo la tregua della vigilia con il vertice di Opec+,
che ha deciso di aumentare la produzione di 648mila barili al
giorno in luglio e in agosto. Torna invece a scendere il gas
naturale (-0,95% a 83,2 euro al MWh).
Pesano i produttori di microprocessori Ams-Osram (-5,38%),
Stm (-2%) ed Asml (-1,8%). Bene Eni (+1,14%) in campo
petrolifero, mentre cedono Stellantis (-3,44%), Volvo (-2,56%) e
Ferrari (-1,99%) tra i coastruttori di auto. Scivolano tra i
bancari Fineco (-4%), congelata anche al ribasso, Bper (-3%),
insieme e Banco Bpm (-2,5%). Pesante Intesa (-1,6%), più caute
invece Unicredit (-0,77%) e Mediobanca (-0,63%).
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