Seduta in altalena a Piazza Affari
che termina in calo dell'1,36% una seduta partita con uno
scivolone del 6%, in linea con tonfo di venerdì, e un successivo
tentativo di recupero con rialzi nell'ordine dell'1% nel primo
pomeriggio.
A brillare tutta la giornata è Tenaris (+13,03%): il gruppo di
tubi per l'industria del petrolio e del gas, oltre che a
muoversi in linea con i titoli petroliferi, come Eni (+4,92%), e
dell'energia grazie ai rialzi delle quotazioni di greggio e
metano, è aiutato anche dalle ipotesi di nuove commesse visto
l'orientamento dell'Europa a ridurre gli attuali canali di
approvvigionamento alla Russia. Ragionamenti simili aiutano il
produttore di cavi per l'energia Prysmian (+4,47%). Leonardo
(+2,8%), attiva nella Difesa, continua invece a beneficiare del
riarmo dell'Ucraina.
Sulle montagne russe Tim, il cui amministratore delegato, Pietro
Labriola, ha incontrato gli investitori per illustrare il suo
piano: il titolo finisce in ribasso (-5,45% a 0,23 euro) su un
nuovo minimo storico.
I peggiori sono gli automobilistici Stellantis (-6,4%) e
Ferrari (-5,68%) e, fra le banche Unicredit (-5,59%), tutti
penalizzati dagli effetti della guerra portata dalla Russia in
Ucraina.
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