A metà seduta rimangono in negativo
le principali Borse europee, con i future Usa in rosso per
quanto riguarda Dow Jones e S&P, mentre è in lieve positivo il
Nasdaq. Lo scenario generale vede l'attenzione puntata
all'andamento della pandemia da Covid 19, in particolare per le
varianti, e gli investitori sono concentrati, secondo gli
analisti, a cercare di valutare l'andamento dell'inflazione,
nonostante le rassicurazioni della vigilia del presidente della
Fed, Jerome Powell. Si appiattisce l'oro (+0,08%) a 1.825
dollari l'oncia, dopo una mattinata in rialzo. Continua invece a
calare il greggio (wti -2%) a 71,6 dollari al barile, con gli
investitori che guardano a un possibile accordo dell'Opec plus
su un aumento delle quote di produzione di alcuni Paesi. Attesi,
tra i dati macroeconomici, quelli sui sussidi di disoccupazione
negli Usa e i conti di Morgan Stanley e l'indice di produzione
di luglio della Fed di Philadelphia, oltre alla produzione
industriale nazionale di giugno.
Le piazze peggiori sono Madrid e Francoforte (-1%), seguite
da Parigi (-0,9%) e Londra (-0,8%). In linea Milano (-1%), con
l'inflazione ferma all'1,3% a giugno. Lo spread è in salita a
105,7 punti e il rendimento del decennale italiano in crescita
allo 0,72%. L'indice d'area del Vecchio continente, Stoxx 600,
cede oltre lo 0,7%, schiacciato soprattutto dal comparto
energia. Tra i petroliferi la peggio va a Aker (-4,1%) e Bp
(-3,4%). Male le auto, in particolare Renault (-2,6%) e
Volkswagen (-2%). Nell'industria tonfo di alcuni tecnologici,
come Siemens Gamesa (-14,1%) e Siemens Energy (-12%). Per i
semiconduttori, giù soprattutto Ams (-3,2%) e Infineon (-2%).
Non è in forma la maggioranza delle banche, cominciando da Bank
of Ireland (-2,2%) e Unicredit e Intesa (-1,3%), con eccezioni
in rialzo tra quelle del Nordeuropa.
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