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Covid, con la seconda ondata impennata di contagi sul lavoro

Inail

Covid, con la seconda ondata impennata di contagi sul lavoro

Dati Inail, quasi il 70% dei casi positivi riguarda le donne

ROMA, 23 marzo 2021, 11:07

Redazione ANSA

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Protesta di medici e infermieri all 'ospedale Molinette di Torino durante la prima ondata della pandemia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Protesta di medici e infermieri all 'ospedale Molinette di Torino durante la prima ondata della pandemia - RIPRODUZIONE RISERVATA
Protesta di medici e infermieri all 'ospedale Molinette di Torino durante la prima ondata della pandemia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono 156.766 le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 segnalate all'Inail dall'inizio dell'epidemia, circa un quarto del totale delle denunce di infortunio arrivateda gennaio 2020 e il 5,4% dei contagiati nazionali. Lo si legge nel Report dell'Inail aggiornato al 28 febbraio nel quale si registrano 499 denunce di casi mortali. La seconda ondata ha avuto sul lavoro un impatto più grande della prima: il periodo ottobre 2020-febbraio 2021 incide per il 64,4% sul totale delle denunce di infortunio da Covid-19

I contagi sul lavoro da Covid denunciati dall'Inail nella seconda ondata (ottobre febbraio) sono il doppio di quelli denunciati nella prima (marzo maggio 2020) con 101.000 denunce a fronte di 50.610. Il mese che ha avuto il numero più alto di denunce finora è novembre con 38.421. Rispetto al monitoraggio effettuato al 31 gennaio 2021 (147.875 denunce) i casi di contagio sul lavoro in più denunciati a febbraio sono 8.891.

Il 69,6% dei contagi ha interessato le donne, il 30,4% gli uomini. La componente femminile supera quella maschile in tutte le regioni ad eccezione della Sicilia e della Campania. L'età media dall'inizio dell'epidemia è di 46 anni per entrambi i sessi. Il 42,1% del totale delle denunce riguarda la classe 50-64 anni, seguita da quella 35-49 anni (36,8%). L' l86% dei contagiati sul lavoro è italiano- Il 44,6% delle denunce arriva dal Nord Ovest con la Lombardia che da sola concentra oltre un quarto delle denunce di contagio sul lavoro (il 26,5%).

La categoria più colpita in questi mesi è stata quella dei tecnici della salute con il 39% delle denunce (in tre casi su quattro sono donne), l'82,8% delle quali relative a infermieri, seguita dagli operatori socio sanitari (il 19,3%) e dai medici (9%).

Guardando ai casi mortali le denunce sono state 499, per oltre un terzo (il 37,7%) riferite ad aprile. Nel complesso i quasi 500 casi mortali sono circa un terzo del totale dei decessi sul lavoro denunciati da gennaio 2020 a febbraio 2021 e hanno una incidenza dello 0,5% rispetto al complesso dei deceduti nazionali da Covid-19 comunicati dall'ISS alla stessa data.

Per i casi mortali, a differenza delle denunce in complesso, è stata la prima ondata dei contagi ad avere avuto un impatto più significativo della seconda: oltre due terzi delle denunce di casi mortali (67,8%) è riferito al periodo marzo maggio a fronte del 29,6% riferito alla seconda ondata (ottobre 2020 febbraio 2021). L'83,0% dei decessi ha interessato gli uomini, e il 17% le donne (al contrario di quanto osservato sul complesso delle denunce di contagio in cui si rileva una percentuale superiore per le donne);. L'età media dei deceduti sul lavoro per contagio da Covid è di 59 anni. Il 71,4% del totale delle denunce sui casi mortali riguarda la fascia tra i 50 e i 64 anni mentre il 19% è riferita a persone con oltre 64 anni.

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