"Entro il 30 aprile tutti avranno i soldi sul conto corrente". Claudio Durigon, il sottosegretario al Mef, descrive una svolta quando parla del Dl sostegni, "è la prima volta" che imprese, partite iva, professionisti, 2,8 milioni di beneficiari complessivamente, assorbono tante risorse, 12 miliardi. E sui tempi dei bonifici ci mette la faccia: "entro il 30 aprile tutti avranno i soldi sul conto corrente". Ma sulla cancellazione delle cartelle esattoriali, dove l'esponente della Lega parla di una ampia "volontà politica", arriva il 'no' dei sindacati a "condoni fiscali mascherati".
Con a disposizione i 32 miliardi di ulteriore deficit già messo in campo due mesi fa, mentre nel frattempo un nuovo scostamento di bilancio è in arrivo, il nuovo decreto per sostenere le categorie colpite dal prolungarsi del Covid-19 e delle misure di contenimento è alle battute finali prima dell'approvazione da parte del Consiglio dei ministri, attesa per venerdì. A quanto si apprende da fonti di maggioranza, dopo il vertice fra Draghi e i ministri, domani il provvedimento sarà oggetto di un l'incontro tra il governo e i capigruppo, con il ministro dell'Economia Daniele Franco e del titolare per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà. I sindacati non intendono essere spettatori passivi e fanno sapere di aver chiesto al presidente del Consiglio, Mario Draghi, di avviare da subito un confronto di merito": su un ventaglio di temi, che vanno dal piano di vaccinazioni nazionale alle misure del decreto Sostegni, dalla lotta all'evasione fiscale ai progetti del Pnrr, fino alle crisi industriali. E proprio sull'evasione, dove è in discussione una almeno parziale marcia indietro dalle misure del governo Conte come il cashback e la disincentivazione del contante, si profilano possibili tensioni. "È il momento di combattere l'evasione fiscale anche con le tecnologie digitali e di avviare la riforma fiscale. Non di mascherati condoni fiscali", avvertono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri.
Uno 'stop' che arriva unitamente alla richiesta di confermare, nel Dl, le "risorse necessarie per proteggere tutte le forme di lavoro e prorogare il blocco dei licenziamenti finché non siamo fuori dalla fase di emergenza pandemica e di avviare la riforma degli ammortizzatori sociali". Non è ancora chiaro se, e quando, Draghi affronterà il problema sollevato dai sindacati.
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