L'inflazione torna positiva su base annua a gennaio dopo otto mesi di cali: nel mese - rileva l'Istat sulla base dei dati definitivi, più alti rispetto ai preliminari - i prezzi sono cresciuti dello 0,7% su dicembre e dello 0,4% su gennaio 2020. Non si vedeva un segno positivo tendenziale da marzo 2020 (+0,1%) mentre aprile aveva registrato una variazione nulla e i mesi successivi sempre segni meno a causa della pandemia e della crisi economica.
L'inversione di tendenza a gennaio - segnala l'Istat - è determinata "per lo più dalla crescita vivace su base congiunturale dei prezzi dei Beni energetici (+3,1%)". Questo si riflette sulla dinamica tendenziale dei prezzi dei beni energetici che attenuano la flessione e dell'indice generale che torna a registrare una crescita. L'"inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici sono entrambe in crescita a +0,8%. L'inflazione acquisita per il 2021 è pari a +0,6% per l'indice generale e a +0,3% per la componente di fondo.
Il carrello della spesa, ovvero i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona decelerano su base tendenziale da +0,6% a +0,4%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto attenuano la loro flessione da -0,3% a -0,1%.
A fronte di un aumento tendenziale dei prezzi complessivo a gennaio dello 0,4% spiccano per aumento dei prezzi il Trentino Alto Adige (+0,9%), la Calabria, l'Umbria (+0,8% entrambe) e la Campania (+0,6%), mentre la Lombardia segna un aumento dello 0,2% e il Lazio registra prezzi invariati. Tra le città l'inflazione a gennaio ha superato la media a Bolzano e Perugia (1%) mentre ad Aosta i prezzi sono calati (-0,3%). A Roma i prezzi in media sono rimasti invariati mentre a Milano sono cresciuti dello 0,1%, A Napoli i prezzi a gennaio sono cresciuti dello 0,8% rispetto a un anno prima, poco meno di Modena e Trento (+0,9%).
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