Visto il perdurare della crisi pandemica, per il vicepresidente dell'Abi Camillo Venesio sarebbe opportuno rivedere, o perlomeno sospendere, il sistema di regole europeo sulle banche e i crediti deteriorati, pensato e varato prima di questa situazione eccezionale "Prima di tutto l'Eba, l'autorità bancaria europea, - spiega in un'intervista all'ANSA - dovrebbe riprendere l'approccio pandemico che ha cessato di avere il 30 settembre scorso, cioè la sospensione di alcune regole e alcuni istituti che creano e creerebbero sempre più problemi nei finanziamenti dei nostri clienti". C'è poi il fintech, il quale sta conoscendo un forte incremento ma la Bce ha detto di non voler uno sviluppo incontrollato del digitale nel settore finanziario.
Per Venesio, governare questo cambiamento è difficile ma possibile: "Bisogna che regolatori e controllori trovino un giusto compromesso, naturalmente la cosa da non fare è mantenere solo una fortissima regolamentazioni sulle banche commerciali tradizionali".
"La potenza di fuoco del mondo bancario italiano - ha sostenuto - è molto ampia, c'è molta liquidità nelle banche che possono quindi continuare a finanziare l'economia nei prossimi mesi, dipenderà dalla volontà del Governo proseguire e ampliare le garanzie". I finanziamenti richiesti dalle banche al Fondo di Garanzia viaggiano oramai sui 100 miliardi di euro.
"Per quel che conosciamo oggi, un prolungamento dei provvedimenti straordinari fino al 30 giugno del prossimo anno, coprendo quindi ancora tutto il primo semestre del 2021, sarebbe veramente utile e opportuno - dice Venesio -. L'importante, soprattutto per iniziative come le moratorie, è che ci sia un raccordo tra le norme nazionali e quelle europee altrimenti c'è il rischio che conti poco la proroga".
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