(di Francesco Gallo)
Bisogna entrare in 'Maschile
Singolare', opera prima di Matteo Pilati e Alessandro Guida, in
punta di piedi e con il giusto rispetto di chi si inoltra in un
mondo che si conosce poco, capace dell'amore più tradizionale,
ma anche di una grande libertà sessuale. È quello che accade
appunto in MASCHILE SINGOLARE con la storia di un tormentato
amore omosessuale, in onda su Amazon Prime Video dal 4 giugno.
Prodotto da Rufus Film in collaborazione con MP Film e
distribuito da Adler Entertainment, il film ha come protagonista
Giancarlo Commare (credibilissimo nel ruolo di Antonio, perfetto
miscuglio di ingenuità e coraggio). Ora quest'ultimo è costretto
a mettere in discussione tutto il suo mondo quando viene
abbandonato dopo molti anni dal marito, dal quale dipende sia
psicologicamente che economicamente. Grazie alla sua amica
storica Cristina (Michela Giraud), Antonio deve trovare in poco
tempo una nuova casa, un lavoro e - soprattutto - un nuovo scopo
nella vita. Va così a vivere con Denis (Eduardo Valdarnini), un
ragazzo trasgressivo che ascolta musica classica e vive di
piccoli espedienti, e inizia poi a lavorare nel forno di Luca
(Gianmaro Saurino), amico del suo nuovo padrone di casa. Da
sempre appassionato di pasticceria, Antonio riacquista un po' di
fiducia in se stesso frequentando un corso professionale; nel
frattempo, con la collaborazione di Denis e Luca, scopre che
essere single non è poi così male e si accorge di quanto, in
passato, abbia sbagliato a sacrificare la propria indipendenza
per il bene della sua relazione. Da qui tutta una serie di amori
occasionali con perfetti sconosciuti, grazie anche ad app di
incontri, nel segno di una libertà senza voglia di futuro. Nel
cast del film anche: Lorenzo Adorni, Carlo Calderone, Vittorio
Magazzù, Alberto Paradossi e la partecipazione di Barbara
Chichiarelli. "Maschile singolare - dice Matteo Pilati - è un
omaggio al cinema che da sempre prediligo: quello che racconta
un momento di turbamento, cambiamento e meraviglia nella vita di
personaggi del tutto ordinari, in bilico tra il linguaggio della
commedia e quello del dramma". Dice, invece, il coregista
Alessandro Guida: "Maschile singolare racconta una storia che
può essere accaduta davvero a un nostro amico, una storia unica,
forte, ma senza mai spettacolarizzarla. Quindi anche la
recitazione doveva essere il più naturale possibile, spontanea,
che non vuol dire far improvvisare gli attori; anzi, c'è stato
un grande lavoro di costruzione dei ruoli effettuato con tutti
gli interpreti durante le prove. Ognuno - continua Guida -
doveva avere il suo modo di parlare, il suo slang: quando usa il
dialetto di origine, quando lo nasconde, quando per darsi un
tono dice certe cose o pronuncia addirittura parole in un'altra
lingua. per poi passare alle sfumature dettate dal suo
gesticolare, il suo modo di camminare o baciare. Il tutto per
formare dei personaggi tridimensionali e non solo credibili, ma
fortemente riconoscibili ed empatici per lo spettatore come per
Antonio"
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