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Tv: nel mese gay pride "Uccisa due volte, il caso Pomarelli"

Tv: nel mese gay pride "Uccisa due volte, il caso Pomarelli"

Un femminicidio sottovalutato su Crime+Investigation dal 28/6

ROMA, 27 giugno 2022, 17:13

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Nel mese del gay pride arriva Uccisa due volte - Il Caso Pomarelli la nuova produzione originale in prima visione assoluta da martedì 28 giugno alle 22.55 su Crime+Investigation (canale 119 di Sky), che racconta la storia di un lesbicidio non riconosciuto e in quanto tale sottovalutato dalla giustizia e dai media italiani.
    Massimo Sebastiani e Elisa Pomarelli scompaiono tra le colline piacentine e vengono avvistati l'ultima volta insieme in una trattoria, poi il buio. Partono delle incessanti ricerche, durante le quali la famiglia di Elisa spera fino all'ultimo di poterla ritrovare, temendo che l'amico Massimo l'abbia sequestrata. Dopo tredici giorni, la Polizia riesce a trovare l'uomo, che rivela la più terribile delle verità: Elisa Pomarelli è stata assassinata, strangolata dallo stesso Massimo Sebastiani che, innamorato di lei, non poteva accettare di non essere ricambiato.
    Elisa è morta per aver dichiarato, a colui che considerava un amico, di preferire le donne. Il femminicidio ha una grandissima risonanza mediatica. Ad accrescere l'ingiustizia per un atto così brutale ai danni di una vittima innocente, si associa l'eco della stampa italiana che comincia a tratteggiare ingiustamente Massimo Sebastiani come un uomo fondamentalmente buono, in preda ad un raptus passionale.
    L'ingiustizia continua anche durante il processo: Sebastiani viene condannato a soli 20 anni di reclusione, senza che gli vengano riconosciute le aggravanti previste nei casi di femminicidio. Uccisa due volte - il caso Pomarelli ripercorre questa tragica vicenda mostrandoci non solo un caso di femminicidio ma anche delle difficoltà del nostro sistema giudiziario e mediatico nel proteggere e tutelare le persone LGBTQ+ in una società che rende invisibile l'identità lesbica e non riconosce l'omotransfobia come violenza.
   

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