La tv italiana si interroga su tempi
e modi della nascita del digitale terrestre di nuova
generazione, con un secondo switch off che proprio in questi
giorni è entrato nel vivo nel nord Italia. Nel frattempo c'è chi
nel mondo della televisione il proprio switch off l'ha già fatto
e può festeggiare primati nella diffusione del segnale e negli
standard di qualità dell'offerta. Oltre alle certezze
tecnologiche. Si tratta di tivùsat, la piattaforma satellitare
gratuita italiana nata nel lontano 2008 con la mission di
portare il bouquet del digitale terrestre in quelle aree del
territorio italiano dove le vecchie antenne (e la banda larga)
ancora oggi non possono arrivare a partire dalle zone montane e
dalle isole. Il 2021 di tivùsat si chiude con un numero di card
attive di 4.451.205. Gli utenti sono 2.836.640 e nel 2022 sono
destinati a sfondare il muro dei tre milioni. L'Auditel, infine,
stima che questa piattaforma copra ormai il 10% dello share
totale. A scegliere tivùsat, con il suo primato di 180 canali
(tra tv e radio), di cui 60 in hd (sul digitale terrestre sono
nove) e sette in 4K (l'ultra hd), quest'anno sono stati
soprattutto cinque regioni con 256 mila smart card attivate. Ben
55 mila in Lombardia, 54 mila nel Lazio, 53 mila in Sicilia, e
47 mila in Piemonte ed Emilia Romagna. Numeri che porteranno la
piattaforma a raggiungere il traguardo delle cinque milioni di
card attive al massimo - secondo le stime dei dirigenti della
piattaforma - in un paio di anni. D'altronde tivùsat rappresenta
una valida alternativa al digitale terrestre per evitare intoppi
legati al cambio di standard. Per entrare nel mondo di tivùsat
basta installare una parabola, acquistare un dispositivo
certificato tivùsat e attivare la smartcard. I cittadini possono
sfruttare i bonus messi a disposizione dal governo.
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