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Rinascere, in tv la storia vera di Manuel Bortuzzo

Tv

Rinascere, in tv la storia vera di Manuel Bortuzzo

Film per Rai1. Con Alessio Boni e Giancarlo Commare

03 dicembre 2021, 11:53

di Nicoletta Tamberlich

ANSACheck

RINASCERE, UNA FICTION DALLA STORIA DI MANUEL BORTUZZO - RIPRODUZIONE RISERVATA

RINASCERE, UNA FICTION DALLA STORIA DI MANUEL BORTUZZO - RIPRODUZIONE RISERVATA
RINASCERE, UNA FICTION DALLA STORIA DI MANUEL BORTUZZO - RIPRODUZIONE RISERVATA

E' la notte del 2 febbraio 2019. Manuel, giovane promessa del nuoto di 19 anni, di origine trevigiana ma che viveva con la famiglia a Trieste e si era trasferito a Roma per inseguire il suo sogno di diventare un campione e partecipare alle Olimpiadi, viene colpito alla schiena da un proiettile per uno scambio di persona. Sono terminate le riprese di Rinascere, la storia vera di Manuel Bortuzzo, oggi 22 anni, il film tv coprodotto da Rai Fiction e Moviheart per la regia di Umberto Marino. Si chiamerà come il libro (Rinascere l'anno in cui ho ricominciato a vincere, edito da Rizzoli) scritto dal giovane atleta, il tv movie prossimamente in onda su Rai1 che racconta la storia del nuotatore rimasto paralizzato a Roma, dopo essere stato colpito in una sparatoria per uno scambio di persona. Gli interpreti sono Alessio Boni nella parte di Franco Bortuzzo, il papà del nuotatore, e Giancarlo Commare in quella del protagonista, il fratello Kevin di Manuel farà la sua controfigura mentre nuota. Le immagini di quella notte, riprese da una telecamera di sorveglianza, le conosciamo tutti: il ragazzo si accascia a terra, la sua fidanzata, Martina, si china su di lui. Poi la corsa in ospedale, le operazioni e una volta scongiurato il pericolo di vita, la diagnosi: lesione midollare completa. Quindi la sedia a rotelle, la riabilitazione, il sorriso di Manuel, nonostante l'assurdità di quello che gli è accaduto, rilanciato da tv e giornali. Ma anche quello che di Manuel non sappiamo: la sofferenza, lo sconforto, la rabbia dopo "quella notte", e sopra ogni altra cosa la forza che ha dovuto trovare dentro di sé, gli insegnamenti che ha saputo riconoscere anche in questa vicenda, la determinazione dello sportivo e del ragazzo speciale che ha dimostrato di essere. Con un solo obiettivo, vivere al meglio la nuova condizione, lottando fino in fondo, con tutte le energie fisiche e mentali, per riprendersi quello che gli è stato tolto. "E' stato facile dire che ero io il ragazzo sbagliato al posto sbagliato nel momento sbagliato. Ma non ero io nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, io stavo facendo la mia vita come ogni altro ragazzo. Erano loro che hanno sbagliato vita e io non c'entravo niente", ha raccontato Manuel. Da allora Bortuzzo è tornato ad allenarsi in vasca, e riesce a farlo facendo leva sulle braccia, ha fatto tante cose, tra queste ha deciso di partecipare al Grande Fratello Vip. E' uno dei personaggi più amati della casa più spiata della tv dove, oltre ad essere corteggiato da alcune inquiline, ha parlato del suo dolore e, soprattutto, del modo di vivere ogni giorno portandosi addosso un fardello così pesante. Il campione di nuoto ha fatto sapere sapere ai suoi compagni, nonostante appaia sempre forte, di aver avuto dei crolli emotivi: "Tengo dentro il mio dolore, ci sto male, ma faccio così. Ho trovato la mia chiave nel semplice stare solo e allontanarmi un po' dagli altri". Al momento Bortuzzo come rivelato dal padre deve decidere se restare sino a marzo 2022 o uscire dalla Casa del grande fratello entro le festività. Non è la prima volta che Manuel Bortuzzo ha a che fare con il mondo di cinema e tv: infatti Raoul Bova decise di realizzare un film "Ultima gara", per Mediaset, con la partecipazione di altri campioni come Rosolino, Magnini, e Brambilla. C'è il numero 12 tatuato sulla schiena di Manuel Botuzzo, sono i millimetri che mancavano a quel proiettile sparato da due delinquenti per perforare l'aorta addominale. Manuel non si è mai arreso, con il suo sorriso, la sua voglia di tornare a vincere.
   

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