La rivolta contro Cuties negli Stati Uniti va oltre un hashtag. Un tribunale del Texas ha infatti deciso di incriminare Netflix, colpevole di aver prodotto in pratica un film osceno. Cuties, una produzione francese il cui titolo originale è Mignonnes mentre in italiano è Donne ai primi passi, ha debuttato sulla piattaforma di streaming lo scorso nove settembre. E' la storia di una ragazzina di origini senegalesi a Parigi che vive come una doppia vita, a casa costretta ad adeguarsi alla cultura mussulmana, a scuola affascinata dal modo di vivere all'occidentale.
Secondo Netflix il film è una denuncia contro la sessualizzazione delle adolescenti tuttavia negli Stati Uniti, in particolare, si è tirato dietro una serie di polemiche finendo sotto accusa paradossalmente per i contenuti che intendeva denunciare. Il pubblico americano ha gridato all'indecenza per le coreografie troppo ose' e la rappresentazione dei personaggi in altri contesti a sfondo sessuale al punto da invitare al boicottaggio di Netflix sia con l'hashtag #cancelnetflix sia con una petizione su Change.org.
Dalla protesta sui social si è passati ai fatti con un'azione legale fino all'attuale incriminazione.
"Netflix - si legge nelle motivazioni per la messa in stato di accusa - consapevolmente promuove materiale visivo che descrive l'esposizione oscena di genitali o parti pubiche di un minore vestito o parzialmente vestito... Non ha nessun serio valore letterario, artistico, politico o scientifico". Nella crociata contro Netflix era entrato in campo anche il senatore repubblicano, nonché ex candidato alla presidenza Ted Cruz.
Netflix tuttavia non fa marcia indietro e difende i contenuti del suo film definendo l'atto d'accusa senza alcun merito.
Difende il film anche la regista Maïmouna Doucouré, lei stessa di origini senegalesi. "Da adulti - ha scritto in un editoriale per il Washington Post - non abbiamo dato ai nostri figli gli strumenti per crescere sani nella nostra società. Volevo aprire gli occhi delle persone su ciò che realmente accade nelle scuole e sui social media, costringendoli a fare i conti con l'immagine di giovani donne truccate, vestite e che ballano in modo provocatorio per imitare le loro icone pop preferite. Volevo far sì che gli adulti impegnassero 96 minuti del loro tempo per guardare il mondo attraverso gli occhi di una 11enne. Queste scene sono dure da guardare ma corrispondono al vero".
Cuties ha debuttato nel 2019 al Sundance Film Festival. Ha vinto il premio per la miglior regia. In realtà la polemica per il film era scoppiata ancora prima dell'uscita online. All'epoca bastò una locandina per accendere gli animi a causa dell'immagine di ragazzine in pose ritenute provocanti con abiti da cheerleader. In quell'occasione Netflix si scusò e la sostituì con un'altra. Il film è già stato censurato in Turchia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA