Basta un bicchiere a base di champagne e barbiturici e il medico si trasforma in esecutore finale. "Io, Troy Dixon, scelgo di porre fine alla mia vita". Sono queste le parole con cui ha inizio la dark comedy Mary Kills People (da mercoledì 1 novembre in esclusiva per l'Italia su Timvision) e che fin da subito svela la propria natura volutamente provocatoria e controversa. Narra la doppia vita della dottoressa Harris, una mamma single divorziata con due figli che lavora in un pronto soccorso e che, da diverso tempo, al di fuori dell'ospedale ha scelto di vestire i panni dell' "angelo della morte", pronta a praticare quella assistita, va detto sotto lauto compenso, ai malati terminali che chiedono di andarsene alle loro condizioni.
Il drama con Richard Short (Vinyl, American Horror Story, White Collar), Jay Ryan (Beauty and the Beast, Top of the lake) e Caroline Dhavernas (Hannibal, Off the map) nei panni della dottoressa Mary Harris. Insieme a Des Bennett, un ex chirurgo plastico con un passato da tossicodipendente e per questo radiato dall'albo, Mary aiuta i malati terminali a porre fine alle proprie sofferenze. Non un'iniezione diretta, ma un bicchiere di champagne allungato con il Pentobarbital - un farmaco letale se assunto in dose eccessiva - che il paziente deve bere volontariamente perché la scelta finale spetta sempre a lui. Le cose cominceranno a complicarsi quando uno che si è rivolto alla dottoressa si rivelerà essere un agente sotto copertura.
"Mary Kills People" è un drama che, pur non esprimendo sentenze, risposte o giudizi etici, esplora i principali quesiti sul fine vita (dal biotestamento fino al "turismo della morte", passando per la morte assistita), con una ricorrente dose di dark humour. Mary e Des nei primi colloqui con i pazienti presentano tutte le possibilità di azione: "in Svizzera il suicidio assistito è legale, viene praticato in apposite cliniche. Con circa 20 mila dollari può prendere un aereo di sola andata, farsi ricoverare in una clinica e pagare il trattamento. Oppure, con 10 mila dollari possiamo aiutarla noi".
Le tematiche sono estremamente attuali, se si considera che solamente negli ultimi tre anni circa cinquanta cittadini italiani si sono recati in Svizzera per porre fine alle proprie sofferenze e, in generale, la grande attenzione che il mondo politico italiano sta dedicando al testamento biologico e il fine vita. La risposta di Mary è: "credo che dovremmo avere il controllo sulla nostra vita e sulla nostra morte, questo significa essere liberi". Una serie destinata a far discutere.
Nel cast della serie tv, già rinnovata per una seconda stagione e definita da Variety come "capace di combinare tematiche difficili con un pizzico di ironia" e dal Washington Post come "un drama serio ed elegante", figurano anche Lyric Bent (Saw, She's Gotta Have It), Greg Bryk, Charlotte Sullivan, Grace Lynn Kung, Joel Thomas Hynes e Matt Gordon. Nata da un'idea di Tara Armstrong, Mary Kills People è prodotta da Tassie Cameron e vanta la regia della pluripremiata Holly Dale (The Americans, Dexter, Castle, Durham County).
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