Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Genovese, porto i miei Perfetti sconosciuti a teatro

Genovese, porto i miei Perfetti sconosciuti a teatro

In stagione Ambra Jovinelli. Per Disney, I leoni di Sicilia

ROMA, 09 giugno 2022, 18:23

di Daniela Giammusso

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Un esordio, in qualunque cosa, regala un'emozione diversa. La prima domanda che ti poni è: sarò in grado di farlo? Quello che seguirà, la distribuzione, il box office, la promozione, non lo conosci. E non ci pensi. Pensi solo che qualcuno ti sta dando la possibilità di raccontare la storia che hai in testa. Tutte le tue energie, paure, entusiasmi sono concentrati su quello. Dalla seconda volta in poi tutto cambierà, semplicemente perché lo hai già fatto. Replicherai, ma cercherai sempre quell'emozione iniziale". A raccontare è Paolo Genovese, regista e sceneggiatore di successi come Immaturi, Tutta colpa di Freud o Perfetti sconosciuti, film sbanca-botteghino, premiato in Italia con due David di Donatello e tre Nastri d'argento, arrivato fino in Cina ed entrato nel Guinness dei primati per il più alto numero di remake. Ed è proprio con la storia di quella cena fra amici e lo "sconsiderato" gioco di scambiarsi per una sera i cellulari (con tutte le rovinose conseguenze del caso) che ora Genovese torna debuttante per la sua prima regia teatrale.
    Lo spettacolo, prodotto da Nuovo Teatro e Leone Film Group in coproduzione con Teatro della Toscana, è fra i titoli di punta della nuova stagione dell'Ambra Jovinelli di Roma dove Fabrizia Pompilio firma un cartellone intitolato "Make love… and theatre", proprio, dice, per "tener presente l'attualità, ma anche come invito a riprendere in mano la propria vita e quello che ci piace fare". In tutto, 18 titoli, da ottobre a fine aprile, con tanta commedia, il nuovo filone legato ai grandi allestimenti con Nuda del visionario Daniele Finzi Pasca e tanti film "prestati" alla scena. Tra i protagonisti, Michele Placido con Goldoni, Emilio Solfrizzi in coppia con Antonio Stornaiolo, Giuliana De Sio con La signora del martedì che Massimo Carlotto sta scrivendo per lei, Sergio Rubini che porta in scena il suo I fratelli De Filippo e poi Ferzan Ozpetek, Filippo Timi, Giuseppe Battiston, Lino Guanciale con Francesco Montanari, Sabina Guzzanti e il ritorno di Serena Dandini (che per dieci anni ha diretto l'Ambra) in Vieni avanti, cretina!.
    "Perfetti sconosciuti", dopo il debutto il 14 febbraio a Caserta e alcuni mesi di tournée, arriverà dal 12 al 23 aprile, con "un cast completamente diverso dal film e Massimo De Lorenzo tra i protagonisti". "Al tempo mi hanno chiesto di fare il 2, il 3, una serie, anche il gioco da tavola e un servizio di piatti. Ma sentivo di non aver nulla da dire di più su quella storia", racconta Genovese, che si accinge anche a "girare per Disney I leoni di Sicilia", serie tratta dal romanzo di Stefania Auci. "Poi - prosegue - ho visto Perfetti sconosciuti a teatro, di cui avevo scritto l'adattamento, negli altri Paesi, da Buenos Aires a Budapest e Barcellona. Lingue diverse, culture diverse, eppure, sempre la stessa energia. Mi sono emozionato. Ho pensato che forse attraverso il palcoscenico c'era ancora qualcosa da dire. E che in teatro, debuttando come regista, avrei potuto provare nuovamente un brivido". Ma guai a pensare che fosse già un film "teatrale". "Sì, si svolge tutto in unico ambiente, ma il cinema è profondamente diverso - spiega Genovese -. In un film il regista ti costringe a vedere quello che vuole lui, con un primo piano stretto, il dettaglio di una mano. In teatro è lo spettatore dalla platea che sceglie. E poi - aggiunge - nel film c'era un'idea di regia molto chiara: volevo che lo spettatore si sentisse parte di quella cena. Non a caso i protagonisti erano sette. Volevo un posto vuoto, come se il pubblico fosse l'ottavo invitato. Il teatro ti permette di avere 300 spettatori, veramente seduti, per una sera. Ecco, far sedere gli spettatori alla tavola di Perfetti sconosciuti: questa è l'esperienza più interessante e diversa dal cinema".
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza