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A Roma il palcoscenico spiega l’amore

A Roma il palcoscenico spiega l’amore

In scena due storie contemporanee: L’eredità di Eszter e Mr.WARD a colazione

02 ottobre 2014, 14:08

Eugenia Romanelli

ANSACheck

Mr.WARD a colazione - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mr.WARD a colazione - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mr.WARD a colazione - RIPRODUZIONE RISERVATA

Chi ama sperimentare, nell’amore, nella vita ma anche a teatro, troverà presto pane per i suoi denti: a Roma, nelle prossime settimane, vanno in scena due spettacoli che toccano con ironia, profondità, coraggio, e senza ipocrisie, trame non convenzionali del sentimento e lo fanno per raccontare l’amore nelle sue declinazioni più contemporanee.

Si parte con l’associazione culturale Teatro dell'Albero di San Lorenzo al Mare (Imperia) che, dal 14 al 19 ottobre presenta al Teatro Due Roma “L’eredità di Eszter” da Sándor Márai con la riduzione e la regia di Cloris Brosca. Cloris Brosca e Cristina Liberati interpretano magistralmente un testo tanto complesso quanto caldo e immediato e riescono a trasmettere quella “capacita' di trasformare una storia in una morsa di magica tensione”, tipica, come scriveva Giulio Nascimbeni, di Màrai.

E mentre Eszter, dopo essere sopravvissuta alle passate scorribande del suo irresistibile furfante, gli si riconsegna per farsi di nuovo spogliare di tutto cio che ha, Riccardo Castagnari, si veste nei panni di Marlene Dietrich al Tetaro Belli e, dal 7 al 19 ottobre, mette in scena “Mr.WARD a colazione”, ossia la fine di un amore. Due storie d’amore e di abbandono che dicono che gli amori infelici non finiscono mai ma anche che l’amore, in fondo, in ogni epoca, si declina sempre nelle stesse sue forme misteriose e contraddittorie. Accanto all’attore – regista Castagnari, anche Igor Petrotto: insieme i due attori riescono a far ripercorrere allo spettatore la tensione dell’intensa e drammatica conclusione di una storia d’amore durata dieci anni tra travolgente passione e sincera convivenza.

“Dietro lo schema imperituro del giovane trentenne che, alla naturale ricerca di nuove emozioni, lascia il più maturo cinquantenne Riccardo Castagnari – spiega Lorenza Somogyi, capo della comunicazione del progetto – si racconta una storia in cui, al di là della concretezza della vicenda omosessuale, è inevitabile per tutti riconoscere i tratti dell’eterna tragedia della fine di una relazione. Come a dire che, quando finisce un amore, il dolore che ne scaturisce non ha confini né di genere né di appartenenza”.

Micidiali tanto i dialoghi (la solitudine devastante dell'uno contrapposta al un senso di libertà conquistata dell'altro) quanto il colpo di scena finale (un imprevisto lieto fine?), e davvero originale il ruolo agito dalle passioni colte di Castagnari: le pagine di letteratura (ispirate liberamente a De Musset) faranno prendere all'intera storia una strada inaspettata sia nel linguaggio che nella vicenda narrativa.

Molto divertente in fine la parte “social” dello spettacolo: intorno a questo testo teatrale Castagnari un ampissimo consenso dalla rete che si è concretizzato in oltre 400 selfie di amici da tutto il mondo a sostegno morale dello spettacolo (che gode del Patrocinio di Di’Gay Project, del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli e di GAYCS Italia).

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