(di Luciano Fioramonti)
''Dopo quarant'anni non abbiamo sogni
nel cassetto, perché fare musica con questo spirito resta un
sogno dal quale non ci si risveglia mai". Ottavio Dantone,
musicista raffinato e profondo conoscitore del repertorio
barocco, riassume così il senso del compleanno particolare che
la sua Accademia Bizantina festeggerà il 22 giugno nel borgo
romagnolo di Bagnacavallo, dove tutto è cominciato. Il direttore
e l' ensemble, protagonisti di un percorso che li ha portati a
far parte delle eccellenze internazionali della musica antica e
settecentesca, terranno un concerto serale per il quale è
previsto l'arrivo di media da tutt'Europa in concomitanza con la
Festa Europea della Musica e si intreccerà con il lavoro di
registrazione nel Teatro Goldoni del nuovo progetto discografico
che uscirà nel 2025. "L'Accademia Bizantina è nata all'inizio
degli anni 80 con l'intento, da parte di un gruppo di giovani
musicisti ravennati, di fare musica insieme - dice Dantone all'
ANSA -. Alcuni di questi fanno ancora parte di questo gruppo, ma
nessuno di loro avrebbe immaginato che quella piccola orchestra
da camera si sarebbe trasformata in uno degli ensemble barocchi
più accreditati e noti nel panorama mondiale''.
Il segreto di una longevità musicale così ricca di
riconoscimenti? ''Allora come adesso l'obiettivo specifico è
stato quello di capire la natura e la bellezza della musica e
cercare di comunicarlo agli altri. Più il lavoro è profondo,
analitico e onesto intellettualmente, più è in grado di
raggiungere una fascia di pubblico più vasta, di ogni età e
cultura''. Per l' ensemble si profila ad agosto la residenza
quinquennale ad Innsbruck con la direzione musicale di Dantone
mentre in questi giorni si aggiunge il nuovo capitolo
discografico ''Imprinting'' appena pubblicato e dedicato,
stavolta, al grande Ottocento con la registrazione della
Sinfonia Italiana di Mendelssohn e della la Sinfonia n. 3
'Renana' di Schumann. "Questo progetto-spiega Dantone - nasce
dall'idea di esplorare il linguaggio del periodo romantico
considerando da un lato i cambiamenti estetici e filosofici in
atto nella prima metà dell'Ottocento e dall'altro quella
tradizione di gesti e atteggiamenti espressivi del secolo
passato che facevano ancora parte della nuova sensibilità
artistica". Il musicista si è già misurato con questo repertorio
con alcune delle migliori orchestre europee, ma mai su strumenti
antichi e con il suo ensemble. "La scelta di queste due Sinfonie
e dei rispettivi autori riflette una personale affinità, dovuta
anche al fatto che Mendelssohn e Schumann erano fortemente
attratti e influenzati dalla musica di Bach, cosa che si
riflette in maniera evidente nei due lavori presenti in questa
registrazione. Vediamo così coesistere nella Renana e
nell'Italiana le espressioni più pure dello spirito romantico
insieme a richiami, stili e temi di chiara ispirazione bachiana,
oltre a un uso frequente e raffinato del contrappunto."
Precursori di un approccio oggi seguito ovunque con la
sperimentazione di nuovi linguaggi video e digitali, con una
storia fatta di 40 album pubblicati, oltre mille live in Italia
e all' estero e 30 produzini d' opera, Ottavio Dantone ed
Accademia Bizantina affrontano ogni sfida nuova ''con la voglia
di emozionarsi ed emozionare, perché alla fine la magia più
grande è stata quella di suonare questa musica meravigliosa
ascoltandone i timbri e i rapporti dinamici espressi dagli
strumenti originali, immergendoci in un'epoca e abbandonandoci
alle emozioni più sincere, con la percezione di come il tempo
costruisca la storia e il suo linguaggio, pietra su pietra''. La
partitura, spiegano, è l'impronta che i compositori hanno
lasciato alla storia e che gli interpreti sono chiamati a
interrogare a ogni esecuzione. ''La nostra lettura, su strumenti
originali, tiene conto sia dei cambiamenti estetici e filosofici
che appartengono all'epoca di composizione di questi capolavori,
sia della tradizione di gesti e atteggiamenti espressivi del
periodo appena precedente, facenti quindi ancora parte della
nuova sensibilità artistica. Questo gesto interpretativo è il
nostro imprinting''.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA