(di Gina Di Meo)
Lacrime, ovazioni e una speranza,
quella di rivedere presto, molto presto, il suo pubblico. In una
rara apparizione pubblica, Celine Dion è stata l'ospite d'onore
alla prima a New York di 'I Am: Celine Dion', in arrivo su Prime
Video dal 25 giugno. Diretto da Irene Taylor, il docufilm è uno
sguardo crudo e onesto, nonché una lettera d'amore ai suoi fan,
nel dietro le quinte della lotta che la cantante ha intrapreso
contro la malattia che le ha cambiato la vita, la sindrome della
persona rigida, diagnosticatale nel 2022.
Dion, 56 anni, ha ringraziato commossa i suoi fan che non
l'hanno abbandonata dopo essere stata costretta a cancellare la
sua residency a Las Vegas e il tour mondiale a causa della sua
malattia. "Questa è la platea più grande che ho avuto da qualche
anno - ha detto -. La vostra presenza nel mio percorso è stata
un dono oltre misura".
L'artista ha parlato per una decina di minuti, asciugandosi
continuamente le lacrime. A fare il tifo per lei, dietro le
quinte, i suoi figli, René-Charles Angélil e i gemelli, Eddy e
Nelson. Prima di congedarsi dal pubblico e con la speranza di
rivedere tutti molto presto, la popstar ha ringraziato la sua
neurologa, la dottoressa Amanda Piquet, e Irene Taylor. "Non hai
solo girato questo film con sentimento e tenerezza - ha detto
parlando della regista - ma sei anche diventata una cara amica
in quel folle processo e anche in situazioni difficili".
Intervistata sul red carpet, Taylor ha detto che durante le
riprese non ha fatto nessun programma. "Ogni giorno arrivavo -
ha spiegato - e volevo solo incontrarmi con lei, così come si
trovava in quel momento. C'erano giorni in cui pensavamo di
poter girare e invece il piano saltava perché lei non se la
sentiva. Ogni giorni quindi era diverso. A volte girare la
faceva stare meglio".
Celine Dion si è anche impegnata ad una donazione di due
milioni di dollari, attraverso la Celine Dion Foundation, per
una cattedra speciale di 'Autoimmune Neurology' alla University
of Colorado Anschutz Medical Campus. Piquet sarà la prima
specialista ad occupare quella posizione.
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