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Kalush, noi favoriti per la guerra? Tra i primi 5 anche prima

Eurovision

Kalush, noi favoriti per la guerra? Tra i primi 5 anche prima

"Responsabilità rappresentare proprio Paese, per noi di più"

ROMA, 04 maggio 2022, 15:27

di Claudia Fascia

ANSACheck

Kalush orchestra - RIPRODUZIONE RISERVATA

Kalush orchestra - RIPRODUZIONE RISERVATA
Kalush orchestra - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Rappresentare il proprio Paese è sempre una responsabilità, per noi lo è ancora di più". Tra i più attesi all'Eurovision Song Contest, gli ucraini Kalush sono in gara con "Stefania (Kalush Orchestra)", volto e voce di una nazione straziata dalla guerra. Per essere a Torino e lasciare il Paese, il gruppo ha avuto un permesso speciale, convinto che anche in questo momento sia più importante che mai mantenere la propria posizione, mantenere i propri sogni, combattere per ciò in cui si crede e far sentire la propria voce.

"Uno dei membri del gruppo è rimasto in Ucraina e sta combattendo, noi qui rappresentiamo ogni ucraino. Dopo l'Eurovision torneremo a casa per dare il nostro contribuito", dice il frontman e leader della band Oleh Psiuk (alias The Psiuchyi Son) in conferenza stampa. Per molti bookmaker, anche all'attenzione che li circonda, sono i favoriti alla vittoria finale. "Qualcuno dice che possiamo vincere per via della guerra. Ma la nostra canzone era tra i primi 5 favoriti prima dell'inizio del conflitto, ciò significa che piace a prescindere. Il nostro obiettivo è che dopo la nostra esibizione maggiore attenzione sia posta verso la musica ucraina". Il brano che portano all'Eurovision, composta da un mix di versi rap con un ritornello folk e beat hip hop e scritta prima della guerra, è dedicata alle madri dei membri della band e si basa su vere esperienze di vita. "È un brano su mia madre - racconta Psiuk -. Non le ho mai dedicato una canzone e non sono affatto sicuro che la nostra relazione sia stata particolarmente intensa in passato, ma so che si merita questa canzone. Questa è la cosa migliore che abbia mai fatto per lei. Poi - aggiunge - con lo scoppio della guerra il significato si è allargato a tutte le madri che proteggono i loro figli".

I Kalush, il cui nome si ispira alla piccola città industriale in cui è nato Olef Psiuk, porteranno sul palco le loro tradizioni, oltre che nel sound, anche nei loro outfit, con i tradizionali giubbotti "hutsul keepar", il cappello da pescatore rosa su misura in tipico stile ucraino e il travestimento da Hutsul molfars (molfar = maghi, sciamani e guaritori tra il popolo Hutsul dell'Ucraina occidentale). L'abito di ogni membro della band include il nero (simbolo di oscurità e di fertilità della terra) e il rosso (simbolo di amore e sofferenza). Se dovessero davvero vincere, porterebbero l'Eurovision in Ucraina l'anno prossimo. "Se dovesse accadere, sarà ospitato in un Paese sviluppato e integrato".

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