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Beatrice Venezi, Heroines è inno alla forza delle donne

Musica

Beatrice Venezi, Heroines è inno alla forza delle donne

Nel nuovo album del direttore le grandi figure della musica

ROMA, 03 dicembre 2021, 15:07

di Luciano Fioramonti

ANSACheck

BEATRICE VENEZI, 'HEROINES INNO ALLA FORZA DELLE DONNE ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

BEATRICE VENEZI,  'HEROINES INNO ALLA FORZA DELLE DONNE ' - RIPRODUZIONE RISERVATA
BEATRICE VENEZI, 'HEROINES INNO ALLA FORZA DELLE DONNE ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Luciano Fioramonti) Un viaggio di due secoli di storia della musica nell'animo femminile, un inno alla forza delle donne, una pluralità di esempi di sensibilità e di eroismo. E' il filo conduttore di Heroines, il nuovo album del direttore d' orchestra Beatrice Venezi per l' etichetta Warner Music Italia. L' album, registrato con l'Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, si concentra su Preludi, Sinfonie, Intermezzi e Suite orchestrali tratte da opere che raccontano gli straordinari personaggi femminili di Verdi, Strauss, Shostakovich, Cherubini, ma anche di Piazzolla e Lloyd Webber con i ritratti sinfonici delle eroine per eccellenza come Giovanna d'Arco, Isotta o Evita, e delle figure considerate modelli negativi, più streghe che donne, da Medea, infanticida dei propri figli, a Maria de Buenos Aires, nata "un giorno in cui Dio era ubriaco", alla Lady Macbeth, vessata e abusata.
    ''Questo mio secondo lavoro - dice all' ANSA la musicista di Lucca - rappresenta molto per me, specialmente in questo momento, la soddisfazione di essere riusciti a produrre un disco di sinfonica con organici molto grandi, nonostante la pandemia che ha colpito i teatri imponendo il distanziamento degli orchestrali. Siamo riusciti a fare un mezzo miracolo''. Ma ancor più importante, sottolinea, è il contenuto musicale. ''Le donne vengono narrate per quello che sono, portatrici di valori di energia e coraggio, l' esatto contrario delle figure tradizionali fragili, da proteggere tutelare perche da sole non ce la fanno. Sono eroine ed antieroine capaci di cantare fuori dal coro, prendere decisioni drastiche e controcorrente e pagarne le conseguenze''. La scelta è partita dai personaggi da raccontare. ''Il primo è Lady Macbeth di Shostakovich - dice - un' opera considerata eversiva dal regime sovietico tanto da essere proibita, inadatta perché una donna che si ribellava rappresentava anche una critica aspra a quella società e a quel regime. Il compositore fu costretto a cambiare il titolo e alcune parti dell' opera. Una donna che conquista la propria libertà attraverso l' omicidio faceva paura all' epoca e fa paura ancora oggi''. Le eroine che più le stanno a cuore sono, appunto, Lady Macbeth - ''conosco bene Shostakovich, ho frequentato molto i paesi dell' est e la Russia e ho assorbito il loro modo di suonare quella specifica musica'' - ed Evita Peron, ''perché l' Argentina mi ha dato grandi soddisfazioni professionali, e poi perché la protagonista è una femminista controcorrente distante dal femminismo occidentale, che si è battuta concretamente per la parità tra uomo e donna nel suo paese e in tutto il Sud America''.
    Beatrice Venezi, che è direttore Principale Ospite dell'Orchestra della Toscana e dell'Orchestra Milano Classica, è salita sul podio di compagini italiane e internazionali, dal Giappone alla Bielorussia, Portogallo, Libano, Canada all'Argentina, dagli Stati Uniti all'Armenia. Nel 2018 Forbes l' ha inserita tra i 100 giovani leader del futuro sotto i 30 anni.
    L' esperienza della pandemia, una prova durissima per l' intero mondo della classica, le ha insegnato che ''il digitale non può sostituire l' esperienza di un concerto dal vivo. Le sperimentazioni sono tutte lecite ma non si può trascurare il dato umano. Non abbiamo vinto la sfida perché almeno nel nostro campo non siamo riusciti a costruire un linguaggio di vero appeal ma abbiamo semplicemente trasferito nel digitale l' esperienza della musica dal vivo. Il teatro, però, funziona quando si assiste fisicamente allo spettacolo''. C' è, poi, un altro aspetto su cui riflettere. ''Vengo da un concerto a Cagliari, il primo con tanto pubblico dopo la pandemia - osserva - . Dobbiamo capire come convivere con questa pandemia che ci porteremo avanti per molto tempo. Capisco la paura di chiudere ma dovremo cercare un modo di far proseguire la vita. In aereo, in treno o in metro si viaggia stipati senza lasciare posti, mentre le orchestre devono continuare a suonare con il distanziamento. Sembra quasi che il mondo della cultura e dei teatri sia considerato particolarmente pericoloso''. Per lei, comunque, l' agenda è ricca. Fino a Natale terrà concerti con la Filarmonica Italiana a Milano, Torino e a Modena e poi con l' Orchestra Rossini a Macerata e a Città di Castello. Tra il 2022 e il 2023 sarà impegnata in Francia per una produzione della Sonnambula di Vincenzo Bellini che girerà in sette grandi teatri.
   

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