"Il Salento è un luogo benedetto per
la musica. Questa cultura è viva e la cosa che mi consola è
vedere che qui non si dimenticano le radici". Lo dice Giovanna
Marini, musicista e ricercatrice etnomusicale, che ieri sera a
Zollino (Lecce), alla nona tappa itinerante de 'La Notte della
Taranta', ha presentato in anteprima il documentario 'A sud
della musica-La voce libera', del regista Giandomenico Curi e
prodotto da Meditfilm. "Nel Salento nessuno ha dimenticato
niente - dice - è rimasto tutto vivo e vissuto. In questi canti
quello che si privilegia è il modo di raccontare senza parole le
emozioni. Gli scontri di queste note, queste voci che si
incontrano, si superano, progrediscono pian pian facendo una
serie di passaggi rivoluzionari tutti fuori dalla portata del
pentagramma. Tutto questo trasmette emozioni". "Penso cose molto
positive della Taranta - aggiunge - ho cantato qui con De
Gregori anni fa. 'La Notte della Taranta' è un cesto di buone
intenzioni, bisogna custodirlo, è importante".
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